da Carina Fisicaro | Feb 6, 2020 | DonnaON, DonnaON PRO, News dal Blog
Dipende dal progetto e della comunità
Arrivati a questo punto hai chiaro cosa sono gli infoprodotti ed è quindi il momento di lanciarti, ma che tipo di infoprodotto conviene creare?
Il dubbio e preoccupazione più grande che ti sorgerà sarà di essere capace di creare bene un infoprodotto. Potrai incluso dubitare su cosa tu possa apportare alla tua comunità che non sia stato già creato.
Lasciati dire che è proprio quello che puoi trasmettere con la tua genialità ciò che farà la differenza con il resto e ti permetterà di creare connessione con le persone che si sentono identificate in te
Inoltre, come sai già, ci sono corsi letteralmente di tutto, da come ordinare l’armadio a come non far morire le tue piante. Quindi, se c’è gente che vuole imparare qualcosa che tu sai allora puoi creare un infoprodotto.
Sicuramente tu stessa avrai usato infoprodotti di altri altri imprenditori come e-books o corsi online. Questi formati sono i più classici, ma esiste un’ampia varietà di prodotti digitali e di combinazione di essi. La chiave è scoprire quale sia il formato che fa più per te e per il tuo pubblico. Per esempio se hai vergogna di apparire davanti ad una telecamera, non ti consiglio di fare un video corso dove ti mostri, ma puoi comunque creare dei video tutorial con delle immagini e la tua voce di sottofondo.
Se al momento della creazione di infoprodotti pensiamo ai nostri clienti e sappiamo che sono donne tra 30 e 45 anni, che hanno figli e lavorano fuori casa, beh probabilmente gli sarà più utile un infoprodotto formato podcast con delle attività scaricabili tipo esercizi. Così potranno imparare ciò che gli stai trasmettendo mentre vanno a prendere i figli a scuola o in palestra e poi completare le attività scaricate.
Vedi come ci sono infinite possibilità? Devi solo considerare tutti i fattori in campo e decidere il tipo di infoprodotto migliore…
Articolo scritto da Lidia Viso, Speaker congresso DonnaON 2020 e selezionata per il percorso DonnaON PRO 2019/2020.
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da Carina Fisicaro | Gen 10, 2020 | DonnaON, DonnaON PRO, News dal Blog
Hai deciso di metterti in proprio, ma hai calcolato attentamente cosa significhi in termini di soldi e di liquidità?
Quanti soldi tuoi puoi investire? Di quanta finanza di terzi necessiti? Quali canali sono utili per accedere al credito? Dove posso avere le informazioni necessarie?
Molte volte si compie l’errore di calcolare il fabbisogno finanziario della nostra azienda pensando esclusivamente ai costi vivi che dobbiamo sostenere per acquisire la materia prima, ma ci sono tutta una serie di costi da tenere in considerazione per calcolare quanto denaro serva per farlo partire.
Inoltre un’altra variabile che non possiamo sottovalutare è il tempo inteso come tempistica fra la realizzazione del tuo business e l’inizio degli incassi che da esso derivano. Spesso passano mesi e devi essere in grado di provvedere al tuo sostentamento pur sapendo di non aver a disposizione nessuna o poche entrate derivanti dalla tua nuova attività.
E’ per questo che è molto utile redigere il cosiddetto business plan, un documento che rappresenta una sorta di mappa o guida del nostro business dove mettiamo nero su bianco tutte le caratteristiche della nostra attività supportata da tutta una serie di dati relativi anche al settore nel quale vogliamo inserirci.
Spesso si pensa che il business plan serva esclusivamente alle banche per verificare se siamo o meno meritevoli di credito laddove non esistano bilanci (e se la nostra è una nuova attività è ovvio che non potremo dimostrare nessuna storicità) invece il business plan è uno strumento che serve in primis a noi per poter fare tutta una serie di considerazioni utili allo sviluppo della nostra attività.
Questo documento viene redatto dal commercialista e in questo caso è meglio rivolgersi a commercialisti specializzati nell’avvio di nuove start up che sono quindi esperti nella redazione di questo documento.
Non facciamo l’errore, per risparmiare, di andare dal vecchio commercialista di famiglia che magari è stato bravissimo a consigliare i nostri nonni quarant’anni fa e che ora è in pensione!
Il nostro business ha bisogno di professionisti competenti per partire con il piede giusto.
Ricordiamoci che una scelta sbagliata fatta all’inizio può pregiudicare la buona riuscita anche della più bella idea imprenditoriale!
Articolo scritto da Sabrina Brunelli, Speaker congresso DonnaON 2020 e selezionata per il percorso DonnaON PRO 2019/2020.
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da Carina Fisicaro | Gen 10, 2020 | DonnaON, DonnaON PRO, News dal Blog
Smetti di studiare per imparare, studia per spiegare
Se avessi a disposizione pochi minuti e qualcuno mi chiedesse di sintetizzare quale sia l’azione più importante per consolidare le informazioni e i concetti nella nostra mente, la risposta sarebbe: “smetti di studiare per imparare, studia per spiegare”.
Questo approccio è tratto dal celebre Cono dell’Apprendimento dell’educatore americano Edgar Dale. Egli condusse diversi studi che lo portarono a elaborare la teoria secondo la quale possiamo classificare l’apprendimento in due grandi categorie: quello attivo e quello passivo.
Se studiamo per spiegare o ci mettiamo nello stesso atteggiamento di fare “come se” dovessimo studiare per spiegare, (anche se apparentemente c’è differenza, si tratta di concetti pressoché uguali), siamo noi a metterci in gioco e a voler comprendere i concetti e siamo noi coinvolti in prima persona.
Questo perché, per poter spiegare un argomento ad un interlocutore, siamo costretti a mettere in discussione quanto leggiamo, vediamo o ascoltiamo per trovare il miglior modo per trasmetterglielo chiaramente.
Facendo così non subiamo le informazioni passivamente, leggendo e ripetendo all’infinito.
Se siamo in grado di trasferire la competenza appresa di un argomento a qualcun altro, significa che quei concetti li abbiamo compresi veramente bene e interiorizzati.
Uno dei motivi per cui le Mappe Mentali sono estremamente efficaci è proprio perché sfruttano una procedura di apprendimento attivo.
E’ come se dovessimo immedesimarci nei panni di un’insegnante.
Come possiamo fare per metterci alla prova? Semplicemente registrandoci, utilizzando una videocamera o uno smartphone, immaginando di avere di fronte a noi una persona che non sa nulla del tema che vogliamo imparare e alla quale lo dobbiamo trasferire.
E’ importante, al termine della registrazione, rivedere quanto ripreso per valutare la proprietà di linguaggio, la completezza delle informazioni e la chiarezza della spiegazione.
Con questa modalità infine, secondo gli studi di Edgare Gale, siamo in grado di trattenere fino al 90% delle informazioni proprio perché l’esperienza viene “vissuta”.
Articolo scritto da Elisa Marigo, Speaker congresso DonnaON 2020 e selezionata per il percorso DonnaON PRO 2019/2020.
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da Carina Fisicaro | Gen 10, 2020 | DonnaON, DonnaON PRO, News dal Blog
Hai mai fatto caso al fatto che spesso le imprese al femminile vengono definite come piccole imprese? In passato ho sentito molto spesso questa definizione ma non ci ho dato troppo peso fino a quando una persona non mi ha posto una domanda che mi ha sbalordita: come mai le imprese delle donne sono sempre piccole imprese? Fino a quel momento non mi ero soffermata a riflettere su questa definizione ma, se è vero che le parole creano la realtà, allora se le donne parlano delle loro imprese chiamandole piccole imprese è molto probabile che le loro parole si avvereranno. Da quel giorno ho iniziato a fare molta più attenzione alle parole che si utilizzano per parlare delle imprese delle donne e mi sono stupita nel riscontrare che la definizione piccole imprese era quella più frequente. Questo mi ha portata ad interrogarmi più profondamente sul significato di queste parole: perché le imprese delle donne vengono definite piccole? Le donne forse sono poco abituate a vedersi come imprenditrici e limitano le loro aspettative? Oppure si tratta di insegnamenti che derivano dall’educazione familiare o da condizionamenti sociali che vedono la donna come una persona educata e che sta al proprio posto? Forse le donne hanno ancora dei timori a sviluppare grandi progetti?
Tutte le grandi imprese nascono da una visione.
Mentre mi ponevo tutte queste domande, improvvisamente mi si è accesa una lampadina: tutte le imprese nel mondo nascono da una visione. Tutti gli imprenditori e le imprenditrici del pianeta, prima di avviare la loro attività, l’hanno prima immaginata. Se questo è vero allora la capacità di immaginare è fondamentale per riuscire a trasformare la propria idea in un’impresa vera e propria. E tanto più questa capacità di immaginare verrà allenata, tanto più sarà possibile arricchire la propria idea di business, rendendola sempre più definita. Pensando alla visione, a quell’immagine da cui tutto ha origine, ho compreso che forse il motivo per cui le donne danno vita spesso a piccole imprese è legato proprio al modo in cui le visualizzano prima di realizzarle.
Se per la sua esperienza di vita, per la sua educazione, per i modelli sociali che l’hanno condizionata, una donna si concede di immaginare solo una piccola impresa, è molto probabile che il risultato sarà la nascita di una piccola impresa.
“Le imprese delle donne potranno essere piccole, medie, grandi o corporation nella misura in cui le donne partiranno da una grande visione”.
Il punto di partenza, o meglio, di ripartenza, è proprio quello di allenare la propria capacità di immaginare senza porre limiti alla propria immaginazione. Sognare in grande non è sinonimo di vanità o di arroganza, al contrario significa darsi il permesso di immaginare se stesse e la propria attività nel futuro, senza limitare la propria visualizzazione. Significa liberarsi di schemi culturali e sociali del passato per concedersi di tirare fuori tutto il proprio potenziale, che può essere utilizzato per il proprio benessere e per quello degli altri.
Una delle chiavi per il successo è sviluppare la giusta mentalità.
La capacità di avere una grande visione è certamente uno degli elementi che caratterizzano la mente di un’imprenditrice di successo. La capacità di immaginare è una capacità che si può allenare, così come tutti gli altri elementi che caratterizzano la mentalità imprenditoriale. La linea che divide il successo dal fallimento è spesso una linea tracciata dal giusto modo di pensare. La mente imprenditoriale è una mente che pensa in modo diverso dalle altre e che intravede opportunità dove gli altri non le vedono. Se sei stufa di accontentarti e vuoi iniziare a pensare in grande, liberandoti dagli schemi del passato, se vuoi scoprire quali sono gli elementi che costituiscono la mentalità imprenditoriale e capire come allenarla per raggiungere il successo che meriti, ti aspettiamo il 6-7-8 marzo 2020 a DonnaON, un evento interamente dedicato alle donne, dove ti parlerò di “Mentalità imprenditoriale: come allenarla per raggiungere il successo nella vita e nel business”.
Articolo scritto da Miriam Bruera, Speaker congresso DonnaON 2020 e selezionata per il percorso DonnaON PRO 2019/2020.
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da Carina Fisicaro | Dic 19, 2019 | DonnaON, DonnaON PRO, News dal Blog
Quando finisce una relazione alcune volte si ha voglia di voltare subito pagine, si cerca con affanno una nuova storia, una nuova vita quasi per paura di restare soli per sempre, farlo senza aver lasciato andare il passato con gratitudine porterà, quasi inevitabilmente, a un nuovo fallimento.
Per evitare questo errore ti invito a “fare il bilancio”, a capire cioè chi sei ora, quanto ti piaci. Per farlo, nel mio percorso, propongo il metodo delle bilance, che coniuga, in qualche modo, il mio ruolo di Avvocato con quello di Coach, sulle prime due si mette sul piatto “l’indice di gradimento” di alcuni aspetti fondamentali, quali crescita personale, salute psicofisica, lavoro/finanze e relazioni, sulla terza bilancia metteremo i risultati delle prime due, guardando la “bilancia della vita” così caricata vedremo se esiste un equilibrio perfetto, ove così non fosse avremo chiaro su cosa lavorare per renderlo tale.
Il primo passo da fare, per raggiungerlo è accettare, come ti ho detto con gratitudine, il passato.
Riporta alla mente tutte le volte in cui, nella tua vita di coppia, ti sei sentita felice, appagata, in uno stato di benessere. Si, si, lo so … hai voglia di dire mai! Respira e pensa … vedrai che uscirà un buon elenco.
Ora viene la parte facile, lascia scorrere il fiume in piena delle delusioni, ricordale, una ad una …
Ora fai il passo successivo, da ogni evento, bello o brutto, tira fuori una lezione. Ti faccio un esempio: se la delusione nasce dalla volta in cui ha dimenticato una ricorrenza, la lezione potrebbe essere che aspettarsi che l’altro dia alle date la stessa importanza che do io è un errore!
Facendo questo hai appena dato al passato un significato nuovo, hai capito che ogni evento può essere usato a Tuo vantaggio. Questo è il primo passo per Vivere, smettendo di sopravvivere nella rabbia e nel rancore.
Articolo scritto da Onorina Domeniconi, Speaker congresso DonnaON 2020 e selezionata per il percorso DonnaON PRO 2019/2020.
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da Carina Fisicaro | Dic 19, 2019 | DonnaON, DonnaON PRO, News dal Blog
I due volti della medaglia dei prodotti digitali.
Ormai sai cosa sono gli infoprodotti e come possono aiutare il tuo business. Ma è veramente tutto così bello come sembra? Posso veramente guadagnare mentre porto i miei figli a scuola?
Oggi ti parlo dei vantaggi e degli inconvenienti della creazione degli prodotti digitali.
Anche se gli infoprodotti hanno moltissimi vantaggi devo anche dirti che non sono la panacea e che non generano entrate così automatiche come la gente crede. Hanno bisogno di una buona strategia al fine di compiere il proprio obiettivo e questo vale per qualsiasi tipo di infoprodotto. Vediamolo concretamente:
Vantaggi della creazione di infoprodotti:
- Necessitano di investimenti economici ridotti
- I guadagni derivanti dalla loro vendita si generano automaticamente
- Redditività scalabile, significa rompere con il concetto prezzo per ora
- Ti danno reputazione. Se sono prodotti di qualità ti posizionano come esperta e questo contribuisce a promuovere il tuo brand
- Costi di stoccaggio ed invio inesistenti. Essendo prodotti digitali non devi gestire un magazzino
- Libertà oraria. Essendo digitali non hanno bisogno della tua presenza e che il tuo negozio sia aperto
Inconvenienti della creazione di infoprodotti
- C’è bisogno di un buon investimento di tempo per la creazione
- Hai bisogno di creare una comunità per poterli vendere. Vuol dire avere una base di persone interessate.
- Generano fiducia. Per far si che la tua comunità si converta in tua clientela devi guadagnarti la loro fiducia e questo richiede sforzo.
- Bisogna crearli con molta strategia.
- Rischio di copia e riproduzione da parte di terzi.
Come vedi c’è sempre un risvolto della medaglia ed anche se la principale caratteristica di un infoprodotto è la quasi completa mancanza di interazione umana durante il processo di acquisizione e fruizione ti danno comunque molto da fare ed necessitano di un ciclo di lavoro continuo.
A questo punto devi decidere tu se questo modello di business fa per te, per la tua impresa e per i tuoi clienti. Puoi comunque sempre fare un tentativo con un prodotto base che credi possa piacere alla tua comunità e osservarne la reazione e come viene accolto.
Articolo scritto da Lidia Viso, Speaker congresso DonnaON 2020 e selezionata per il percorso DonnaON PRO 2019/2020.
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