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Abbiamo visto l’importanza delle basi, abbiamo preso in considerazione altri strumenti di comunicazione oltre i social. Cosa ci rimane?

Quello che per ogni comunicatrice è la parola d’ordine: pianificazione.

Ci vengono in aiuto due strumenti indispensabili: il piano editoriale e il calendario editoriale.

Come prima cosa una precisazione: il piano editoriale e il calendario editoriale sono due cose ben distinte, seppur dipendenti l’una dall’altra, che in rete vengono spesso confuse e descritte in maniera errata.

Il piano editoriale è la base della comunicazione. Quella serie di considerazioni fatte durante la strategia portano alla definizione delle basi. Nel piano editoriale vengono inserite tutte le attività di comunicazione (on line e offline), il target, il tone of voice, i punti di forza, le vostre caratteristiche di unicità.

Il calendario editoriale, invece, è un vero e proprio calendario e, se fatto bene, può essere il vostro più valido alleato.

Nel calendario editoriale ci sarà la pianificazione di tutto l’anno, che vi aiuterà a non rimanere impantanate dopo le prime due settimane. Ci saranno gli argomenti (ben definiti nel Piano editoriale), le scadenze, i punti fermi.

Le festività nazionali o internazionali, ad esempio, sono ottimi spunti per comunicare il nostro prodotto o servizio in un momento in cui l’attenzione dei nostri potenziali clienti è focalizzata su un determinato argomento. Sapere in anticipo quando ci saranno degli appuntamenti improrogabili (festività nazionali o religiose, come ad esempio la Pasqua) ci permetterà di non dover stravolgere i piani della comunicazione e, al contrario, di sfruttare al meglio la ricorrenza. Ponti e periodi di vacanza previsti dalla programmazione ci permetteranno di anticipare determinate azioni e non perdere opportunità.

Immaginiamo, ad esempio, che la Pasqua cada al 15 di aprile. Se avete inserito nel vostro piano di comunicazione una serie di comunicati stampa per presentare il vostro prodotto o servizio ai giornali cartacei, avrete previsto l’invio per i mensili un mese e mezzo prima, per i settimanali quindici giorni prima, per i quotidiani una settimana prima. Una festività a metà mese porterà una probabile chiusura di mensili e settimanali in anticipo, richiedendo l’invio dei comunicati con tempi differenti rispetto ai mesi ‘standard’.

Ecco che il calendario editoriale diventa la salvezza. Pianificazione, appunto.

 

Articolo scritto da Sabrina Antenucci, speaker congresso DonnaON 2019 

 

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