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COME FINANZIARE LA MIA NUOVA ATTIVITA’, L’IMPORTANZA DEL BUSINESS PLAN

COME FINANZIARE LA MIA NUOVA ATTIVITA’, L’IMPORTANZA DEL BUSINESS PLAN

Hai deciso di metterti in proprio, ma hai calcolato attentamente cosa significhi in termini di soldi e di liquidità?
Quanti soldi tuoi puoi investire? Di quanta finanza di terzi necessiti? Quali canali sono utili per accedere al credito? Dove posso avere le informazioni necessarie?
Molte volte si compie l’errore di calcolare il fabbisogno finanziario della nostra azienda pensando esclusivamente ai costi vivi che dobbiamo sostenere per acquisire la materia prima, ma ci sono tutta una serie di costi da tenere in considerazione per calcolare quanto denaro serva per farlo partire.
Inoltre un’altra variabile che non possiamo sottovalutare è il tempo inteso come tempistica fra la realizzazione del tuo business e l’inizio degli incassi che da esso derivano. Spesso passano mesi e devi essere in grado di provvedere al tuo sostentamento pur sapendo di non aver a disposizione nessuna o poche entrate derivanti dalla tua nuova attività.
E’ per questo che è molto utile redigere il cosiddetto business plan, un documento che rappresenta una sorta di mappa o guida del nostro business dove mettiamo nero su bianco tutte le caratteristiche della nostra attività supportata da tutta una serie di dati relativi anche al settore nel quale vogliamo inserirci.
Spesso si pensa che il business plan serva esclusivamente alle banche per verificare se siamo o meno meritevoli di credito laddove non esistano bilanci (e se la nostra è una nuova attività è ovvio che non potremo dimostrare nessuna storicità) invece il business plan è uno strumento che serve in primis a noi per poter fare tutta una serie di considerazioni utili allo sviluppo della nostra attività.
Questo documento viene redatto dal commercialista e in questo caso è meglio rivolgersi a commercialisti specializzati nell’avvio di nuove start up che sono quindi esperti nella redazione di questo documento.
Non facciamo l’errore, per risparmiare, di andare dal vecchio commercialista di famiglia che magari è stato bravissimo a consigliare i nostri nonni quarant’anni fa e che ora è in pensione!
Il nostro business ha bisogno di professionisti competenti per partire con il piede giusto.
Ricordiamoci che una scelta sbagliata fatta all’inizio può pregiudicare la buona riuscita anche della più bella idea imprenditoriale!

 

Articolo scritto da Sabrina Brunelli, Speaker congresso DonnaON 2020 e selezionata per il percorso DonnaON PRO 2019/2020.

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8 Step per far crescere la tua attività su Facebook?

8 Step per far crescere la tua attività su Facebook?

Spesso si tende a considerare Facebook come un mondo a sé stante. In realtà è solo uno degli strumenti adottati all’interno di una strategia articolata, che comprende non solo l’online ma anche pubblicità o eventi offline.

Facebook è il più grande social network al mondo con oltre 2 miliardi di utenti attivi mensili. In Italia, parliamo di un bacino di utenza di 35,7 milioni di utenti.

La buona notizia è che non hai bisogno di un budget stratosferico per promuoverti sui social. La condivisione di contenuti di valore per aumentare i fan prima e la conversione di lead in clienti poi sono ciò su cui devi investire.

Ecco gli 8 step per far crescere il tuo business su Facebook

  1. Definisci il tuo pubblico

Quanti anni hanno? Dove vivono? Che tipo di professioni svolgono? Quali sono i loro obiettivi, le loro paure, i loro bisogni? Come e quando usano Facebook?

Con i Facebook Audience Insights puoi approfondire i dettagli sulle tue buyer personas. Le informazioni su età, sesso, istruzione, stato della relazione, posizione, lingua, utilizzo di Facebook e anche attività di acquisto passate ti saranno utilissime per produrre contenuti (e annunci) in linea con i desideri del pubblico.

  1. Stabilisci obiettivi S.M.A.R.T

Gli obiettivi saranno diversi per ogni azienda, ma dovrebbero concentrarsi su azioni che hanno un impatto reale sui risultati economici, come generare lead, aumentare le conversioni sul sito Web o migliorare il servizio clienti. Cerca di fissare micro e macro obiettivi e che siano specifici e misurabili.

Ricorda che tutto ciò che fai su Facebook – ogni post, ogni commento, ogni annuncio – ha come fine il raggiungimento di quegli obiettivi.

Cosa sono gli obiettivi S.M.A.R.T.:

  • Specifico (Specific)
  • Misurabile (Measurable)
  • Raggiungibile (Attainable)
  • Rilevante (Relevant)
  • Realizzabili in un periodo temporale preciso (Time based)
  1. Valuta e pianifica il tuo mix di contenuti

Una parte fondamentale del piano di marketing Facebook è la determinazione del giusto mix di contenuti.

La regola 80-20, suggerisce di dedicare l’80% dei post di Facebook per informare, educare e intrattenere e l’altro 20% per promuovere il tuo marchio, vendere.

Ricorda che Facebook non è il canale più idoneo per la vendita ma una volta costruita una solida relazione allora potrai proporre i tuoi servizi e prodotti

Poiché è importante pubblicare in modo coerente, crea un calendario editoriale può aiutarti a bilanciare il giusto mix di contenuti e di mantenere la rotta.

Assicurati sempre che il contenuto che pubblichi su Facebook sia altamente condivisibile. È il modo migliore per espandere la tua copertura organica.

  1. Crea una pagina aziendale

Una volta stabilito il pubblico, gli obiettivi e la strategia, è ora di creare una pagina Facebook, non un profilo mi raccomando, una pagina

È qui che pubblichi contenuti e interagisci con le persone. Non hai bisogno di milioni di follower per fare un buon lavoro, anzi, specialmente se il tuo business è a livello locale. Non lasciarti tentare dai like facili di amici e parenti: gli utenti non in target non contribuiscono in alcun modo al raggiungimento dei tuoi obiettivi di marketing.

  1. Aumenta la fan base

La tua pagina è attiva e funzionante e hai iniziato a popolarla con contenuti accattivanti, utilizzando una varietà di tipi di post. Ora è il momento di aumentare la visibilità per ottenere più follower e stimolare il coinvolgimento.

Per prima cosa, rendi più facile per le persone che interagiscono con la tua azienda trovare la tua pagina e i suoi contenuti. Linka la pagina nella firma email, nella newsletter e in altri canali. Incorpora i pulsanti sul tuo sito web e blog.

Utilizza la tua pagina per fare customer care. Se gli utenti ti fanno domande o richiedono assistenza Facebook può essere un valido alleato. Assicurati che qualcuno risponda loro.

  1. Valuta la possibilità di creare un gruppo Facebook

Una volta che hai iniziato a costruire la tua fan base, potresti prendere in considerazione l’idea di aggiungere un gruppo privato alla tua pagina. Un gruppo è utile per condividere contenuti più mirati con gli utenti, per dar loro modo di fare domande e condividere a loro volta informazioni sul prodotto oltre ad essere per te un focus group con fan fidati con i quali facilitare la conversazione sul prodotto.

  1. Campagna Facebook

L’algoritmo di Facebook dà la priorità ai contenuti degli amici e della famiglia degli utenti. Ciò significa che solo una piccola percentuale dei tuoi follower (meno del 10%) vedranno i tuoi post in modo organico.

Come qualsiasi pubblicità, un annuncio di Facebook è un contenuto a pagamento da condividere con un pubblico specifico e mirato. Facebook offre opzioni pubblicitarie progettate per gli obiettivi di business sia all’interno che all’esterno del social, dalla brand awareness alle conversioni fino alla visita in negozio. Sceglili con cura e testa quale performa meglio.

  1. Monitora, misura e perfeziona

Hai impostato gli obiettivi SMART per il tuo piano di marketing su Facebook. Ottimo. Ora è il momento di monitorare e misurare le prestazioni. Guarda cosa ha funzionato e cosa deve essere migliorato e come puoi ottimizzare la tua strategia in futuro.

Puoi misurare il coinvolgimento del pubblico con i contenuti della tua pagina attraverso Facebook Insights. Ciò ti consente di misurare la fan base, la reach (quante persone hanno visto i tuoi post) e il coinvolgimento (quante persone hanno apprezzato, fatto clic, condiviso o commentato).

Facebook Insights ti aiuterà anche a determinare quali tipi di post funzionano meglio per la tua pagina, così saprai se il tuo mix attuale è performante o meno.

La cosa importante è non scoraggiarsi se i risultati non sono immediati. L’importante è imparare dalle azioni fatte e migliorare di volta in volta.

 

Articolo scritto da Stefania Genoni, Speaker congresso DonnaON 2020.


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I Tacchi per esprime ancora più sicurezza

I Tacchi per esprime ancora più sicurezza

Potrebbe essere per tanti un luogo comune, eppure non è così.

Hai presente quella data importantissima in agenda? Ecco apri l’agenda ora e cerca tra le pagine, se nei prossimi mesi hai una riunione importante, un meeting da cui dipenderanno molte cose, una presentazione che era da tanto che aspettavi di fare o ancora meglio sei stata scelta per salire sul palco di DonnaON, continua a leggere per scoprire con quali semplici consigli posso aiutarti ad essere ancora più sicura di te!

Ma prima di rivelarti dei trucchetti stra-utilissimi, permettimi di dirti che i Tacchi non sono un semplice orpello.

Le scarpe, come un abito, come una scelta di formazione ti descriveranno, racconteranno di te agli altri.

Devi sapere, o probabilmente già lo saprai, la maggior parte delle persone sono visive e tante volte il solo contenuto non è sufficiente a convincerli che sei il TOP del TOP fin dai primi istanti della vostra conoscenza. Puoi aver preparato la presentazione più bella ed essere scarsa di contenuti, oppure avere dei contenuti super WOW ma sono impaginati male che purtroppo non verranno recepiti dagli altri come è giusto che sia.

Ecco perché ti dico che il tacco non è un semplice orpello, perché se scelto con cura ha la capacità di amplificare la sicurezza in te stessa e trasmetterla agli altri.

Affinché tu trasmetta tutta la tua sicurezza e preparazione, è importante che tu ti senta stabile nei tuoi tacchi. Per fare questo, prendi i tacchi che hai scelto per l’occasione, indossali un po’ per casa e cerca di capire se magari ti erano sfuggiti dei difettucci.

Se indossandoli ti rendi conto che c’è qualcosa che non va, corri immediatamente dal calzolaio perché lui saprà cosa fare.

E se invece non hai avvertito “problematiche” portale dal calzolaio per un check-up ma anche per farle risuolare (cioè chiedigli di far applicare una mezza suola in gomma sulla parte anteriore) e cambiare il tacchetto di plastica con uno in gomma. Solo questo stratagemma ti aiuterà tantissimo.

Facendo questa operazione acquisirai una maggiore stabilità e aderenza con il pavimento ed eviterà che tu ti senta scivolare, scongiurando figuracce e camminate insicure (che non ti appartengono).

Scegli il tacco giusto per te, fai in modo che diventino le tue fondamenta solide e non permettere che interferiscano con la tua professione, anzi concedi loro il magico potere di farti sentire più sicura di te.

 

Articolo scritto da Anna Natale, Speaker congresso DonnaON 2020.


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FACCIAMO IL BILANCIO

FACCIAMO IL BILANCIO

Quando finisce una relazione alcune volte si ha voglia di voltare subito pagine, si cerca con affanno una nuova storia, una nuova vita quasi per paura di restare soli per sempre, farlo senza aver lasciato andare il passato con gratitudine porterà, quasi inevitabilmente, a un nuovo fallimento.

Per evitare questo errore ti invito a “fare il bilancio”, a capire cioè chi sei ora, quanto ti piaci. Per farlo, nel mio percorso, propongo il metodo delle bilance, che coniuga, in qualche modo, il mio ruolo di Avvocato con quello di Coach, sulle prime due si mette sul piatto “l’indice di gradimento” di alcuni aspetti fondamentali, quali crescita personale, salute psicofisica, lavoro/finanze e relazioni, sulla terza bilancia metteremo i risultati delle prime due, guardando la “bilancia della vita” così caricata vedremo se esiste un equilibrio perfetto, ove così non fosse avremo chiaro su cosa lavorare per renderlo tale.

Il primo passo da fare, per raggiungerlo è accettare, come ti ho detto con gratitudine, il passato.

Riporta alla mente tutte le volte in cui, nella tua vita di coppia, ti sei sentita felice, appagata, in uno stato di benessere. Si, si, lo so … hai voglia di dire mai! Respira e pensa … vedrai che uscirà un buon elenco.

Ora viene la parte facile, lascia scorrere il fiume in piena delle delusioni, ricordale, una ad una …

Ora fai il passo successivo, da ogni evento, bello o brutto, tira fuori una lezione. Ti faccio un esempio: se la delusione nasce dalla volta in cui ha dimenticato una ricorrenza, la lezione potrebbe essere che aspettarsi che l’altro dia alle date la stessa importanza che do io è un errore!

Facendo questo hai appena dato al passato un significato nuovo, hai capito che ogni evento può essere usato a Tuo vantaggio. Questo è il primo passo per Vivere, smettendo di sopravvivere nella rabbia e nel rancore.

 

Articolo scritto da Onorina Domeniconi, Speaker congresso DonnaON 2020 e selezionata per il percorso DonnaON PRO 2019/2020.


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Freelance: si parte!

Freelance: si parte!

Ora che abbiamo fatto le nostre considerazioni e sviluppato la nostra idea avendo chiarito le competenze di cui disponiamo e adottato il mindset giusto, è il momento di capire se o quando aprire la fatidica partita IVA.

Ritenuta d’acconto o partita IVA?

La burocrazia spaventa tutti all’inizio e, quando si è sole, è importante cercare il confronto con altri freelance più navigati o con un commercialista di fiducia. Per questo ne abbiamo uno all’interno del nostro Network. Ci offre i migliori consigli per evitare false partenze.

All’inizio, soprattutto se ti trovi ad avviare l’attività negli ultimi mesi dell’anno, potrebbe valere la pena considerare l’opportunità di iniziare a collaborare in “ritenuta d’acconto”, anziché optare fin da subito per l’apertura della partita IVA, che ha comunque dei costi di gestione e adempimenti da affrontare.

Se, ad esempio, sei una giovane professionista che ha appena terminato gli studi oppure una giovane mamma che ha dovuto lasciare il lavoro per occuparsi della prole e si sta rimettendo in gioco o ancora una donna che si sente stretta nel lavoro dipendente e sta cominciando a guardarsi intorno, vale la pena valutare la ritenuta d’acconto nel primo periodo.

Ne esistono di diverse tipologie, ma quella che interessa le lavoratrici autonome riguarda la prestazione occasionale. A DonnaOn entreremo nello specifico, ma ti anticipo che deve trattarsi di una prestazione occasionale e il tuo cliente – sostituto d’imposta – detrarrà dal compenso il 20% di ritenuta d’acconto che verserà a tuo nome. Se superi i 5.000 euro hai l’obbligo dei versamenti INPS.

Sì, lo so, stai storcendo il naso. In effetti la ritenuta non ti dà margini di crescita e soprattutto, secondo la norma, non puoi promuoverti, quindi neppure sui social o con un sito web dedicato ai tuoi servizi.

Ecco perché i commercialisti suggeriscono di aprire la partita IVA.

Partita IVA: primi passi

Se hai fatto un po’ di esperienza con la ritenuta d’acconto o vuoi lanciare il tuo business, sei pronta a fare il grande salto: aprire la tua partita IVA.

Esistono due regimi fiscali legati alla partita IVA, quello forfettario e quella ordinario. Il primo, per intenderci, è quello naturale che dalla scorsa Legge di Bilancio ha una tassazione del 15% – la più nota flattax – fino a 65.000 euro di reddito e non consente praticamente alcun tipo di detrazione di spesa. Per le nuove attività e senza limiti di età è possibile avere un’agevolazione ulteriore con una tassazione al 5% per i primi cinque anni.

Il secondo comprende il pagamento dell’Irpef, dell’IVA e anche dell’IRAP. Il reddito è determinato come differenza tra i ricavi meno i costi. È più oneroso, prevede delle scadenze fisse di anticipo e saldo di IVA e tasse, oltre ai contributi previdenziali.

In entrambi i casi infatti è obbligatorio aprire la posizione INPS nella Gestione Separata.

L’apertura della partita IVA non ha costi, ma è indispensabile affidarsi a un professionista che sappia consigliare come prepararsi ad affrontare l’attività e le scadenze. E questa gestione ha costi diversi per i due regimi.

Insieme, a DonnaOn, capiremo anche a chi rivolgersi, che cos’è un codice ATECO, quali sono i requisiti per l’uno o l’altro sistema fiscale e come gestirsi.

E ricorda: aggiornarsi sempre, arrendersi mai.
#InsiemeèMeglio

 

Articolo scritto da Barbara Reverberi, Speaker congresso DonnaON 2020 e selezionata per il percorso DonnaON PRO 2019/2020.


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