da Carina Fisicaro | Gen 17, 2020 | DonnaON, News dal Blog
Sai affrontare ogni imprevisto senza che mandi a monte l’organizzazione della tua giornata?
Gli imprevisti, lo sappiamo, sono inevitabili: si annidano proprio dietro l’angolo, pronti a far saltare anche la migliore gestione possibile del tuo tempo.
Per questo ti racconto la strategia che ho messo a punto e che mi permette sempre di “cadere in piedi” quando un imprevisto si presenta all’orizzonte.
Il concetto è molto semplice e di facile attuazione, posso sintetizzarlo così: se puoi prevederlo, non è più un imprevisto. Te lo ripeto: se puoi prevederlo, non è più un imprevisto.
Cosa significa?
Significa che, quando pianifichi una qualsiasi tua attività, devi prevedere sempre un significativo lasso di tempo, diciamo così, “libero”, che faccia da eventuale cuscinetto, da paracadute, nel momento in cui dovesse presentarsi un imprevisto, di qualsiasi natura esso sia.
Ho stabilito questo “tempo cuscinetto” pari al 20% (esatto, il 20%!) del totale del tempo che andrò a dedicare a quella determinata attività. Se, per esempio, hai pianificato che occorreranno 10 giorni per strutturare il tuo prossimo progetto di vita o di lavoro, calendarizza non 10 giorni dedicati a questo, bensì il 20% del tempo in più, quindi 12 giorni di lavoro totali. Per esperienza posso dirti che il 20% mi ha letteralmente salvato da imprevisti che avrebbero, se avessi agito diversamente, fatto saltare del tutto l’operatività che avevo pianificato.
Il “tempo cuscinetto” ti permette di avere l’agio di respirare, focalizzarti sulla nuova direzione che stanno prendendo gli eventi, trovare una soluzione creativa che possa far rientrare brillantemente l’emergenza.
Nella felice ipotesi nella quale nessun imprevisto dovesse affacciarsi sulla tua strada, sono certa che saprai trovare il miglior utilizzo per il 20% del tempo in più che magicamente ti ritroverai tra le mani, quando avrai mandato in porto il tuo progetto di vita o di lavoro. Un suggerimento? Utilizza il “tempo cuscinetto” per festeggiare questo risultato!
Lo diceva bene Victor Hugo: “Se c’è una cosa che bisogna sempre prevedere, è l’imprevisto”.
Ricorda: se puoi prevederlo, non è più imprevisto!
Articolo scritto da Natascia Pane, Speaker congresso DonnaON 2020.

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da Carina Fisicaro | Gen 17, 2020 | DonnaON, News dal Blog
Come abbiamo visto nei due articoli precedenti, secondo la Finanza Comportamentale noi esseri umani non siamo poi così razionali come ci piace pensare.
Infatti, a causa della grande quantità di decisioni che dobbiamo compiere ogni giorno, il nostro cervello adotta delle scorciatoie mentali – o euristiche – per semplificare e velocizzare il nostro processo decisionale.
Oltre a questo, in qualità di essere umani – indipendentemente dal genere – siamo tutti naturalmente esposti ad una serie di errori di giudizio noti come distorsioni cognitive o, in inglese, bias.
Cosa sono e come si formano questi “bias”?
Queste distorsioni cognitive rappresentano una deviazione dalla norma e dalla razionalità.
Semplificando: significa che ognuno di noi vede e valuta la realtà in modo diverso in base ad una serie di fattori quali:
- i propri preconcetti e pregiudizi
- regole ancestrali ereditarie
- esperienze passate
- fattori ambientali
- fattori sociali
Questo significa che molto spesso anche quando crediamo di prendere una decisione in maniera obiettiva e razionale, in realtà ci stiamo basando su dati soggettivi o ci stiamo lasciando governare dalle emozioni.
Se ricordi, abbiamo visto che prendiamo decisioni istintive nel 95% dei casi.
In sostanza questo si traduce nel fatto che spesso produciamo scelte inefficaci e inefficienti. E questo in ambito finanziario significa perdere denaro.
Vale davvero per tutti, anche nel caso di persone apparentemente ragionevoli e intelligenti, con un buon livello culturale, che magari ricoprono posizioni di responsabilità verso gli altri.
Nessuno è immune da queste distorsioni, come ti dicevo: uomini e donne, indipendentemente dall’età.
Eppure, secondo le statistiche, qualche piccola differenza tra uomini e donne c’è.
Per quanto riguarda noi donne, il nostro rapporto con il denaro è spesso caratterizzato dall’underconfidence.
L’Underconfidence è una delle tante distorsioni cognitive, e non è altro che una scarsa fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità.
In contrapposizione con il suo opposto, l’overconfidence – ossia un’eccessiva fiducia in sé stessi e le proprie capacità – che risulta essere una distorsione più frequente negli uomini.
Semplificando, ancora una volta, potremmo dire che nella maggior parte dei casi, laddove la donna si sente più insicura o comunque meno preparata, tende alla cautela. Mentre l’uomo tende ad osare di più.
Attenzione: non sto dicendo che sia così nel 100% dei casi. Le statistiche ci dicono che questo è ciò che avviene nella maggioranza dei casi.
Secondo uno studio della Consob del 2016* infatti, nonostante le donne siano perfettamente in grado di gestire il budget familiare, quando si tratta di decisioni importanti o dinamiche di investimento spesso si sentono inadeguate. la conseguenza è che si affidano al partner o rimangono nell’immobilismo.
* Report on financial investments of Italian households – Behavioural attitudes and approaches
Articolo scritto da Giulia Fidilio, Speaker congresso DonnaON 2020.

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da Carina Fisicaro | Gen 17, 2020 | DonnaON, News dal Blog
La condizione della donna nella storia, pur variando secondo i tempi ed i luoghi, è sempre stata di sottomissione e di limitazione rispetto a quella dell’uomo; una condizione di svantaggio e di inferiorità che ha fatto di lei un aliquid deficiens et occasionatum, cioè un frutto imperfetto e casuale della natura, sottomesso all’uomo in una sorta di condicio servitutis.
I teologi hanno avuto nei confronti della donna un atteggiamento ostile generato dal ruolo avuto nel peccato originale; i medici l’hanno studiata e temuta, incuriositi da un corpo di cui, per molti secoli, hanno ignorato il funzionamento; i giuristi l’hanno posta sotto la tutela del padre o del marito, ritenendola incapace di agire sui propri interessi, limitando la sua posizione giuridica ed elencando persino quelli che erano gli officia mulieribus prohibita. Alla donna ad esempio viene fatto espresso divieto di rendere testimonianza, di prestare garanzia, di accedere agli ordini sacri e persino di insegnare.
L’Antico Testamento loda le donne nei loro ruoli tradizionali, ma le esclude dal sacerdozio perché ciò poteva distoglierle dal loro ruolo di donne e madri.
Sarà l’avvento di Cristo a sovvertire la posizione della donna nella cultura cristiana; egli le giudica in base alla loro fede e non al ruolo che svolgono nella società (pensiamo alla figura di Maria Maddalena), si avvicina a loro e le manda ad annunciare la sua resurrezione.
Accanto alle sante, alle pie donne, alle madri ed alle mogli, esiste però un’altra categoria: le streghe. Si tratta di donne depositarie di formule magiche, tramandate oralmente di generazione in generazione, capaci di sfruttare le proprietà di alcune erbe officinali per curare i malanni degli uomini o assoggettare le persone al loro potere. E’ proprio intorno a queste figure che si muovono le credenze popolari protagoniste dei secoli bui della storia.
Articolo scritto da Marinella Peri Speaker congresso DonnaON 2020.

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da Carina Fisicaro | Gen 17, 2020 | DonnaON, News dal Blog
Il mondo del lavoro sta cambiando, o meglio è già cambiato.
Più che un cambiamento penso sia corretto dire che stiamo assistendo ad una trasformazione globale del concetto stesso di lavoro.
E tutto questo sta avvenendo sempre più velocemente, diventa quindi impegnativo sapersi reinventare e adeguarsi alle nuove necessità.
Sono consapevole che non è facile prevedere come sarà il mondo anche solo tra 5/10 anni ma ora più che mai è importante pensarci e fare qualcosa per assicurarci una qualità di vita ottimale.
Spesso incontro persone che non si rendono conto di cosa stia accadendo, senza piani a medio lungo termine, dove l’unico obiettivo è come arrivare a fine mese.
Io credo che avere un piano che ci permetta di realizzare i nostri sogni sia un diritto ma anche un dovere.
Nello specifico, come donna, sono certa che sia nostra responsabilità crearci una sicurezza e indipendenza finanziaria su solide basi che ci permetta di essere parte attiva nella famiglia e nella comunità.
Negli ultimi 20 anni abbiamo creato una realtà che permette alle donne di avere davvero uguali opportunità di successo e gratificazioni, dove essere donna è un plus e non un gap.
All’interno della femminilità ci sono importanti capacità che, valorizzate adeguatamente possono creare dei risultati eccezionali, una tra queste è “l’indole materna” di default che si traduce in una dote nel saper essere migliori “insegnanti” verso gli altri.
L’attuale sistema educativo e sociale è strutturato per creare nella maggior parte dei casi persone allineate e dipendenti a schemi che permettano il controllo e l’ubbidienza.
Grazie alla mia attività, attraverso la tecnica del coaching, facilito molte donne a riscoprire il naturale bisogno di indipendenza e libertà dove una moderna identità imprenditoriale può aprire le porte ad infinite e inedite possibilità offerte dal mercato attuale.
Essere donna significa anche avere la consapevolezza delle naturale capacità di svolgere tanti ruoli. Questa dote è di immenso valore ora più che mai di fronte alle sfide del mondo oggi, un mondo che ha bisogno di leader forti e lungimiranti.
Articolo scritto da Julieta Barros, Speaker congresso DonnaON 2020.

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da Carina Fisicaro | Gen 10, 2020 | DonnaON, News dal Blog
Il tempo che hai a disposizione sembra non bastarti mai? Non riesci a portare a termine tutto ciò che vorresti e arrivi a sera stanca?
Probabilmente hai già messo in pratica molte tecniche di gestione del tempo e sicuramente continui a scoprire di nuove.
Ma oggi porterò la tua attenzione su un aspetto che, vedrai, avrà il potere di rivoluzionare tutta la tua vita.
Nulla può cambiare davvero senza una vera motivazione alla base. Che cosa intendo?
Vedi, io stessa ho letto ogni libro che ho avuto a disposizione sul Time Management e ho frequentato i corsi dei migliori esperti internazionali di gestione del tempo. Ma ho dato un vero giro di volta alla mia vita e al mio business quando ho partorito il mio primo figlio Noah.
Prima della sua nascita lavoravo (non sto esagerando!) una media di 10 ore al giorno, indifferentemente tra giorni festivi e feriali: amavo (amo ancora, anzi di più) il mio lavoro, la mia attività, tutto ciò che negli anni sono andata a creare di buono, attraverso il mio business di successo.
Il lavoro non mi pesava, tutt’altro, ma mi prendeva tempo. Quella risorsa che, una volta partorito, desideravo dedicare il più possibile a mio figlio. Non senza fatica, e con tante approssimazioni successive, posso dirti ora di aver preso ancora più in mano la mia vita e di aver messo a punto le mie personali strategie vincenti nella migliore gestione del mio tempo: i miei figli, Noah e Diana, sono la mia motivazione.
Per questo, ora ti chiedo: qual è la tua forte motivazione per lavorare oggi sulla migliore gestione del tuo tempo? Le motivazioni possono essere le più diverse, ma è fondamentale che tu ti chieda: perché lo sto facendo? O meglio, per chi?
Metti a fuoco la tua forte motivazione e verifica che sia chiara, salda, positiva.
La tua motivazione sarà ciò che ti permetterà di attingere alla tue risorse più nascoste, sarà la leva che guiderà le tue azioni e ti permetterà di superare gli inevitabili momenti di difficoltà.
Ricorda: il perché non basta. L’importante è: per chi?
Articolo scritto da Natascia Pane, Speaker congresso DonnaON 2020.

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