da Carina Fisicaro | Mar 2, 2020 | DonnaON, News dal Blog
Speranza ed azione sono le due parole chiave nei piani strategici personali o professionali.
Sento dire che il futuro è imprevedibile per definizione e che dunque è uno sforzo inutile starci a pensare. Secondo antiche scuole di pensiero interpretate ora in chiave pop quel che serve è pensare al qui ed ora e domani si vedrà. Ci si gode il presente e si evitano delusioni. Questo in linea teorica mi affascina, in pratica no. Potrebbe anche avere senso se non fosse che ogni singola decisione che prendiamo è in realtà una previsione. Quando scegliamo il ristorante dove cenare stiamo prevedendo che mangeremo meglio che altrove. Quando una persona, una manager, o una imprenditrice, o un dipendente scelgono una strada stanno di fatto prevedendo che quella sia quella giusta e che un’altra sia meno efficace.
Ogni decisione che prendiamo per la nostra carriera è una previsione.
Ogni decisione è una previsione.
Ogni azione è una previsione.
Anche se non ci riflettiamo, anche se non proviamo a ragionare.
La speranza in tutto questo è vitale.
Tira via la speranza e diventi un insieme di atomi incoerenti, senza direzione e senza struttura. Tira via la speranza e la tua volontà si dissolve come una macchia in lavatrice a novanta gradi. Tira via la speranza e diventi un budino d’intenzioni che si scioglie appena lo tiri fuori dal frigo delle abitudini comode ma strette. Sperare risolve il dubbio del non essere al posto giusto.L’altra faccia della speranza è la paura. Puoi alimentarla tu questa paura. Possono alimentarla gli altri. In ogni caso quando c’è la paura, la speranza scompare.
Il problema della speranza devi risolvertelo tu.
Devi essere tu disponibile ad avere paura senza mollare. E la sfida è continuare a credere. Nonostante tutto. Nonostante tutti. Ecco cosa è la speranza. E siamo sempre troppo vecchi o troppo giovani per smettere di sperare.
L’azione è altrettanto fondamentale.
Perché anche se nessuno può prevedere con esattezza il futuro, tutti possono però provare a dargli delle spinte affinché sia meno pericoloso e più congruente con i propri desideri.
È sempre stato così nella storia ma in una società così competitiva, e mutevole, la capacità di immaginare scenari, decidere e prevedere, e al contempo creare alternative e piani d’emergenza, sarà sempre più una capacità cruciale. Segnerà il confine tra chi si prende la responsabilità della propria esistenza e chi preferirà scommettere, lasciando il proprio destino alla mercé del caso e del caos.
Agire con speranza risolve. Serve ragionare per rendere il più probabile possibile ciò che si ama vedere realizzato.
Ne parleremo al prossimo Congresso DonnaOn.
Su questo mi piace comunicare, scrivere e fare. Su questo tema ho lavorato da sempre e soprattutto negli ultimi due anni.
“Far raggiungere a individui e organizzazioni i propri obiettivi professionali, mantenendo la propria umanità”
Questa è la sfida che Sebastiano Zanolli si è dato negli ultimi 25 anni e che porta ancora avanti, giorno dopo giorno.
Manager per aziende come Diesel e Adidas, speaker, conferenziere, animatore di talk show e tavole rotonde, Sebastiano sui suoi social condivide messaggi che risuonano per forza emotiva e sincerità e questo lo contraddistingue: i suoi follower lo percepiscono come molto concreto e diretto.
Autore di molti libri di successo tra qui il recentissimo ” Alternative” ROI edizioni e l’ormai famoso “La grande Differenza” Franco Angeli
farà parte del panel di imprenditrici e imprenditori che ci racconteranno come gestire gli imprevisti e portare avanti i propri progetti.
Articolo scritto da Sebastiano Zanolli per DonnaON .
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da Carina Fisicaro | Feb 6, 2020 | DonnaON, News dal Blog
Conosci le condizioni nelle quali sei più produttivo? Nelle quali i tuoi sensi sono maggiormente all’erta, senti la mente pronta e disponibile, il tuo corpo asseconda i tuoi pensieri e le azioni fluiscono naturalmente?
Impara a svolgere i compiti importanti, legati al miglior funzionamento del tuo business e della tua giornata, al momento giusto: ciascuno di noi, nelle diverse fasi della sua vita, ha uno o più intervalli di tempo, nel corso delle 24 ore, nei quali si sente al meglio delle proprie capacità.
Ti è senz’altro capitato di conoscere persone che adorano svegliarsi all’alba, perché si sentono più energiche, produttive e positive in quella fascia oraria, e persone che all’opposto sentono di esprimere il meglio di loro stesse in tarda serata, quando non la notte. Impara a riconoscere, ad accettare e ad assecondare i tuoi bioritmi: impara ad ascoltare il ticchettio del tuo orologio biologico che proviene da “dentro”.
Per farti un esempio, quando ho iniziato a studiare me stessa e ho osservato che privilegio il silenzio, la presenza di poche persone e un ritmo piuttosto morbido nei primi minuti della mia giornata, ho deciso di evitare da quel momento in poi le riunioni, gli appuntamenti o le telefonate prima delle ore 11.
Alle 11 suona per me una sorta di sveglia interiore che segna l’inizio della fascia oraria nella quale mi sento al meglio: più produttiva, efficiente, portata alla socialità e all’ascolto degli altri. Viceversa, quando inizia a calare il sole, mi sento più portata al lavoro di ricerca, di creatività, di introspezione del mio mondo di dentro, ed è in tarda serata che nascono le mie idee migliori, il più delle volte quando non le sto cercando.
Quindi: se sei nella possibilità di decidere direttamente della tua giornata, non perdere occasione di organizzare la tua agenda, e soprattutto quella delle persone che si relazionano con te, in base all’andamento delle tue energie e, di conseguenza, della tua performance sul lavoro come quando sei a casa.
Perché ti chiedo di soffermarti profondamente su questo punto? Perché neanche la migliore organizzazione, o pianificazione, né la migliore intenzione possono dare frutti su un terreno che non è pronto a riceverne gli stimoli!
Articolo scritto da Natascia Pane, Speaker congresso DonnaON 2020.
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da Carina Fisicaro | Feb 6, 2020 | DonnaON, News dal Blog
Nell’immaginario collettivo le scarpe con il tacco rappresentano la personalità di chi li indossa, non solo, amplificano il proprio stato d’animo trasferendolo a chi ci è vicino in quel momento.
Ma allora sono così importanti questi Tacchi? Be se sei qui a leggere questo articolo, probabilmente per te è così. Ma ti dico anche che non c’è una legge scritta e una ricetta che vada bene per tutti.
Certo i tacchi non sono tutto, non rappresentano la soluzione ai tuoi problemi e non sostituiscono la tua esperienza, preparazione, formazione professionale. Sono un di più, sono quell’accento che tu hai la possibilità di mettere a tutto quello che sai e che fai. E lascia che te lo dica, in determinate occasioni possono fare la differenza.
Quando indossi un paio di tacchi, in quel momento e per una frazione di secondo ti senti più TU (passami il termine). Ecco, è proprio quello il loro potere.
L’aspetto importante è non farti trovare impreparata. Per questo è importantissimo imparare a scegliere la scarpa giusta, ricercarne la sicurezza e stabilità e poi, un passo alla volta, iniziare ad allenarsi.
Si perché quando sarai sul palco di DonnaON o nel bel mezzo del meeting che aspettavi da mesi, oppure al colloquio di lavoro che desideravi fare da una vita non potrai far finta di saper padroneggiare i tuoi tacchi che hai scelto di indossare per mostrati più sicura ottenendo però, il risultato contrario.
Quando sarai lì dovrai essere pronta, preparata e per farlo dovrai prendere i tuoi tacchi, indossarli e camminare.
Prima però prepara le caviglie con degli esercizi di riscaldamento, fai delle rotazioni verso destra e verso sinistra (bastano anche 10 rotazioni). Distendi le dita del piede per allungarle e prepararle a ciò che le aspetta. E ora cammina, cammina guardandoti dritta negli occhi senza abbassare lo sguardo. Non puoi permetterti di indossare i Tacchi e non comunicare la stessa cosa anche con gli occhi.
Allenati per almeno una settimana tutti i giorni, prima di quel giorno e proprio con i tacchi che hai scelto di sfoggiare.
Camminandoci imparerai a gestirli, a capire come modulare la tua postura e acquisirai sicurezza nella camminata.
Consiglio importantissimo, non giudicarti mentre fai questo esercizio altrimenti vanificherai il risultato.
Cerca di non restare “ingessata” con le braccia, lasciale oscillare naturalmente e con morbidezza avanti e indietro, senza esagerare.
Vedrai che esercitandoti giorno dopo giorno non sarai costretta a scegliere tra “Tacchi Si o Tacchi No”, anzi i Tacchi diventeranno tuoi più grandi alleati.
Articolo scritto da Anna Natale, Speaker congresso DonnaON 2020.
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da Carina Fisicaro | Feb 6, 2020 | DonnaON, News dal Blog
Immaginate di essere sedute davanti ad un gruppo di persone, apparentemente identiche. Se doveste scegliere qualcuno, su che basi lo fareste?
Su come si presenta, per esempio. Poi su quello che dice, e su come lo dice. Poi magari sull’empatia che si crea tra voi. E poi basandovi su un’altra serie di fattori di diversa importanza. Giusto?
Ecco, la comunicazione della vostra azienda, del vostro progetto o del vostro prodotto segue esattamente le stesse regole. Potete aver creato la miglior offerta sul mercato, con la migliore strategia di marketing e i miglior rapporto qualità/prezzo, ma se non lo dite nessuno lo saprà e sarà impossibile trovare nuovi clienti.
Ecco quindi che una strategia di comunicazione è essenziale per la buona riuscita del piano di marketing (di cui è parte integrante) e per il raggiungimento degli obiettivi.
La comunicazione, oramai lo sappiamo tutti, può essere offline o on line. Off line è tutta quella comunicazione che passa attraverso i giornali, gli eventi, i volantini pubblicitari, le brochures, i libri.
La comunicazione on line è generalmente basata sui social network (facebook, twitter, instagram, pinterest, tik tok), ma non solo. Ci sono i blog, ad esempio, che sono un ottimo veicolo e dei quali dovremmo parlare in un capitolo a parte.
Torniamo ad un livello più generale: come si sceglie il veicolo di comunicazione più adatto al nostro mercato?
Come sempre, dipende. Dipende dal tempo, dai mezzi, dalla capacità di investimento e dal tipo di mercato/clientela (nicchia) che si vuole raggiungere.
La strategia ideale, comunque, non esclude mai totalmente un mezzo, ma cerca di mixare i diversi strumenti creando uno storytelling principale da declinare a seconda del mezzo e del target. L’elemento fondamentale e imprescindibile, indipendente quindi dal mezzo che si utilizzerà, è il contenuto. Qualunque comunicazione priva di un contenuto che venga percepito come un valore da parte di chi lo legge/ascolta/vede, sarà una comunicazione sterile e priva di seguito.
Alla base di tutto ci deve essere uno storytelling creativo e coerente da seguire, un contenuto di valore che appassioni e crei aspettativa per il futuro e lo strumento corretto che lo veicoli.
E in realtà è più difficile a dirsi che a farsi; basta metterci un po’ di impegno e di logica e chiunque è in grado di unire gli elementi e creare un’ottima strategia di comunicazione per il suo progetto.
Articolo scritto da Sabrina Antenucci, Speaker congresso DonnaON 2020.
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da Carina Fisicaro | Feb 6, 2020 | DonnaON, News dal Blog
La pelle è l’organo più sviluppato che riveste completamente il corpo umano, è l’organo sensitivo più esteso e talmente sensibile che da un polpastrello riusciamo a percepire anche le più piccole sensazioni.
La cute è considerata nel suo insieme un apparato di senso, data l’ampia distribuzione in essa di ricettori esterocettivi, per il tatto, per il caldo, per il freddo, per il dolore.
Il tatto, o sensibilità tattile, è uno dei cinque sensi che rende l’uomo e gli animali capaci di rilevare la presenza di stimoli dovuti al contatto con oggetti esterni. E come facciamo a percepire questo? Grazie a delle fibre nervose presenti all’interno del nostro tessuto dermico, che si trovano sotto l’epidermide (la nostra pelle), che trasmettono le nostre sensazioni direttamente alla corteccia cerebrale sensitiva (il cervello).
Per questo il nostro corpo riesce a percepire in fretta uno stimolo esterno, come attraverso il massaggio, dove le mani dell’operatrice riescono a stabilire un contatto; un contatto che porta alla nostra mente un’immagine del nostro sé corporeo, riuscendo cosi a percepire se siamo veramente rilassati, distesi e in fiducia, o se tendiamo a difenderci e di conseguenza a non percepire certe sensazioni.
In effetti, con il nostro corpo dimostriamo i nostri sentimenti e i nostri stati d’animo, e facciamo sentire agli altri che li amiamo o li respingiamo. Di fronte ad un dolore emotivo, a un pianto, a un dispiacere, un primo conforto si può trovare in un abbraccio, in una carezza. Non stupisca dunque che la prima ragione dell’effetto terapeutico del massaggio risieda proprio nel contatto.
Di tutti i sensi, il tatto è il primo a svilupparsi e da questo si potrebbe dedurre che “toccare” sia un bisogno primario dell’essere umano. Infatti, dal momento della nascita in poi, l’uomo si sente spinto a ricercare continuamente quell’approccio fisico che appaghi il suo bisogno di affettività, protezione, accettazione e relazione, essenziale per lo sviluppo sano, tanto da essere definito “nutrimento affettivo”.
Tutti i sensi sono importanti, ma per noi Ragazze Indaco il tatto è il mezzo con il quale trasmettiamo la gioia del nostro prendersi cura di voi.
Articolo scritto dalle Ragazze Indaco Spa Area Benessere DonnaON 2020.
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