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I Tacchi per esprime ancora più sicurezza

I Tacchi per esprime ancora più sicurezza

Potrebbe essere per tanti un luogo comune, eppure non è così.

Hai presente quella data importantissima in agenda? Ecco apri l’agenda ora e cerca tra le pagine, se nei prossimi mesi hai una riunione importante, un meeting da cui dipenderanno molte cose, una presentazione che era da tanto che aspettavi di fare o ancora meglio sei stata scelta per salire sul palco di DonnaON, continua a leggere per scoprire con quali semplici consigli posso aiutarti ad essere ancora più sicura di te!

Ma prima di rivelarti dei trucchetti stra-utilissimi, permettimi di dirti che i Tacchi non sono un semplice orpello.

Le scarpe, come un abito, come una scelta di formazione ti descriveranno, racconteranno di te agli altri.

Devi sapere, o probabilmente già lo saprai, la maggior parte delle persone sono visive e tante volte il solo contenuto non è sufficiente a convincerli che sei il TOP del TOP fin dai primi istanti della vostra conoscenza. Puoi aver preparato la presentazione più bella ed essere scarsa di contenuti, oppure avere dei contenuti super WOW ma sono impaginati male che purtroppo non verranno recepiti dagli altri come è giusto che sia.

Ecco perché ti dico che il tacco non è un semplice orpello, perché se scelto con cura ha la capacità di amplificare la sicurezza in te stessa e trasmetterla agli altri.

Affinché tu trasmetta tutta la tua sicurezza e preparazione, è importante che tu ti senta stabile nei tuoi tacchi. Per fare questo, prendi i tacchi che hai scelto per l’occasione, indossali un po’ per casa e cerca di capire se magari ti erano sfuggiti dei difettucci.

Se indossandoli ti rendi conto che c’è qualcosa che non va, corri immediatamente dal calzolaio perché lui saprà cosa fare.

E se invece non hai avvertito “problematiche” portale dal calzolaio per un check-up ma anche per farle risuolare (cioè chiedigli di far applicare una mezza suola in gomma sulla parte anteriore) e cambiare il tacchetto di plastica con uno in gomma. Solo questo stratagemma ti aiuterà tantissimo.

Facendo questa operazione acquisirai una maggiore stabilità e aderenza con il pavimento ed eviterà che tu ti senta scivolare, scongiurando figuracce e camminate insicure (che non ti appartengono).

Scegli il tacco giusto per te, fai in modo che diventino le tue fondamenta solide e non permettere che interferiscano con la tua professione, anzi concedi loro il magico potere di farti sentire più sicura di te.

 

Articolo scritto da Anna Natale, Speaker congresso DonnaON 2020.


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Quando sei pronta?

Quando sei pronta?

Quante volte hai fatto entrare la persona con cui stavi solo quando eri pronta?

Se ti faccio questa domanda, sei in grado di rispondere onestamente? Da quando ho iniziato a lavorare come La Coach del Piacere, mi sono resa conto di quante volte sia io che le altre donne ci siamo concesse quando non volevamo, quando non eravamo pronte o quando non ne avevamo voglia. E i motivi potrebbero essere i più disparati:

  • Perché ormai siamo lì, abbiamo portato la persona con cui siamo ad eccitarsi così tanto che poi che fai, la lasci a secco?

  • L’uomo è pronto a penetrarci, noi ancora non siamo neppure lontanamente lubrificate o pronte, ma non abbiamo voglia di stare lì ore e in più magari il nostro partner non è molto in grado di prepararci e smania dalla voglia di entrarci dentro.

  • Non abbiamo voglia. Abbiamo messo davanti le esigenze di tutti, siamo stanche e avremmo solo voglia di un bagno caldo. Lui insiste. Poi magari va a cercarsi un’altra…

Quante volte ti è capitato di fare ragionamenti così o di trovarti in situazioni simili?

A me molte volte. Poi ho imparato che facevo tutto per fare piacere agli altri e per piacere agli altri.

Invece ecco i consigli che ti dò:

  • L’unica che deve davvero godere sei tu. Chi è con te poi gode di conseguenza.

  • Se permetti di entrare nella tua vagina senza che lei sia ancora pronta, la tua esperienza sessuale può essere fino a 90 volte meno gradevole. Provi meno piacere e fai più fatica a lasciarti andare. Impara quindi sempre a chiedere se è pronta o meno. Se non lo è, puoi rendere più lunghi i preliminari, giocare con quello che ti fa eccitare e stimolare i seni che aiutano la tua vagina ad aprirsi.

  • Tu vieni per prima. Se mi prendo cura di me, del mio corpo e delle mie esigenze poi sono più predisposta a lasciarmi andare e ad ascoltare gli altri.

La vagina ci mette un bel po’ a lubrificarsi, a essere pronta ad accogliere, a volte anche 45 minuti. Impara ad ascoltarla e a onorarla e insegnalo a chi hai di fianco. La ricompensa è meravigliosa, te lo assicuro.

 

Articolo scritto da Elisa Caltabiano, speaker congresso DonnaON 2019 

 

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Le 4 P del piacere

Le 4 P del piacere

Viviamo in una società in cui il piacere è sempre stato un po’ condannato.

Non so se a voi crescendo è stato ripetuto infinite volte prima il dovere e poi il piacere… A me sì. Tanto che ad oggi, da Coach del Piacere, spesso mi devo costringere per fare quello che insegno e cioè rendere il piacere una priorità.

Il Piacere, tra l’altro è una filosofia, un modo di essere e di vivere. Per come lo insegno e lo concepisco non è prettamente sessuale, ma è un aprire il proprio corpo a poter accogliere ciò che ci fa godere non solo durante il rapporto, ma in ogni momento della propria vita. L’orgasmo ne è la massima espressione, nel senso che nel momento in cui siamo in grado di lasciarci andare totalmente al piacere allora riusciamo anche ad abbandonarci a queste onde di piacere nella vita in generale.

Ho individuato quattro fattori che ti possono essere d’aiuto nel rendere questa esperienza del piacere autentica. Due fanno parte di una prima parte necessaria che viene chiamata Purificazione, le altre sono già sulla via del Piacere.

 

Pericolo.

Noi donne abbiamo bisogno di sentirci al sicuro.

Potrà esserti capitato di avere fantasie erotiche in cui ti ecciti in caso di pericolo, tuttavia le fantasie sono una cosa totalmente diversa dalla realtà in cui vivi tutti i giorni e nonostante forse ti aiutino a eccitarti, il tuo cervello ha comunque bisogno di sentirsi al sicuro.

Soprattutto per quelle di noi che hanno subito traumi o che sono cresciute in famiglie e in contesti in cui è stato passato questo concetto di “fuori non è sicuro”.

Se ci sentiamo al sicuro possiamo lasciarci andare. Ecco che quindi per te sarà essenziale comprendere quelli che sono i fattori che ti fanno sentire in pericolo e lavorarci sopra.

Peccato.

La maggior parte di noi italiane è stata cresciuta in una cultura in cui abbandonarsi al piacere non è che sia proprio sinonimo di purezza, grazia e buon costume. In questo ambiente chi più chi meno ha avuto l’esperienza del sentirsi dire di avere commesso un peccato o peggio ancora si è sentita “coperta” di vergogna. Dai vestiti, al trucco, al modo di fare, per tantissimi anni noi donne abbiamo dovuto camminare sui vetri per evitare di sentirci giudicate e messe in qualche modo al bando dalla società. E’ necessario comprendere che abbandonarsi al piacere è un cambio di mentalità che dobbiamo fare per lasciarci andare e godere.

Permesso.

Anni fa nel bel mezzo della giungla del Messico stavo facendo un esercizio di respirazione e mentre molte delle donne con cui ero riuscivano a far fluire l’energia sessuale io ero bloccata. Volevo godere. Lo volevo con tutta me stessa. Poi qualcosa dentro di me scattò e a un certo punto iniziai a ridere a crepapelle. Potevo desiderare orgasmi multipli quanto volevo. Se però non mi davo il permesso di godere, di lasciarmi andare e vivere il mio corpo di donna fino in fondo, sarei potuta star lì a desiderare ancora anni.

bella donna piacere

Tutte noi abbiamo il permesso di tirare fuori la nostra natura orgasmica, la nostra natura di donne sensuali e creature di piacere.

Io però ti posso dare tutti i permessi che vuoi.

Finché non sarai tu a darti il permesso di godere, la tua esperienza erotica sarà molto penalizzata.

Potere del piacere.

Una volta che:

  • sei riuscita a cullare e calmare il tuo sistema nervoso e annullare o arginare il senso di pericolo,

  • sei riuscita a trasformare il senso di peccato e vergogna, in senso di libertà di essere te stessa.

  • Ti sei data il permesso di vivere il piacere.

Ecco che puoi goderti il tuo corpo, la tua femminilità e la tua natura orgasmica che si trasforma in potere creativo, di manifestazione, intuitivo e di essere te stessa in ogni momento poiché conoscere la tua sessualità e il tuo piacere ti avvicina alla tua anima.

 

Articolo scritto da Elisa Caltabiano, speaker congresso DonnaON 2019

 

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Conosciti

Conosciti

Per fare in modo di poter provare un orgasmo, o migliorare la tua esperienza orgasmica e aumentare il tuo piacere uno degli elementi chiave è conoscerti. Questo concetto è valido sia che tu stia avendo un’esperienza erotica con te stessa, sia che tu sia in compagnia.

Siamo cresciute con i film in cui uomo e donna si incontrano e scatta il colpo di fulmine, ora che sono passati dall’ascensore sono già nudi e in due secondi lui e lei vengono insieme e in più godono come dei matti. Non so a te, ma a me non è mai successo. Ci sono quelle volte in cui l’attrazione erotica e la biochimica ci fanno fare delle esperienze sessuali in cui siamo trasportate in un mondo parallelo in cui siamo fortemente eccitate e quasi subito pronte ad accogliere la persona con cui stiamo.

La maggior parte delle volte e nella vita di tutti i giorni l’esperienza sessuale, però, diventa un gioco di equilibri sottili in cui la noia, la fretta, la mancanza di tempo e l’insoddisfazione la fanno un po’ da padrone.

Conoscerci serve ad aiutarci a rendere la nostra esperienza molto più gradevole, a fare in modo che riusciamo ad abbandonarci più facilmente al sesso aiutando il nostro corpo e la nostra testa a essere rilassati e sentirsi al sicuro, cosa che per noi donne è molto importante.

 

Ecco alcuni consigli per essere più consapevole di te stessa in materia erotica.

 

  • C’è questa idea che la notte è fatta per fare sesso. Dipende da come funzioni tu. Prova a fare caso a quando hai più voglia di fare l’amore e a quei momenti durante la giornata in cui ti viene più semplice accenderti.

  • La percezione che il tuo cervello ha di una sensazione è dipendente dal contesto. Se il tuo partner ti accarezza mentre sei già predisposta ed eccitata allora aumenta il tuo piacere, se lo fa mentre sei arrabbiata, diventa solo più irritante.

  • Conosci il tuo sistema di inibizione sessuale. Quali sono gli elementi esterni che ti frenano? Pensaci su, potrebbero essere il disordine, l’ambiente esterno, le luci, gli odori, il fatto di essere con qualcun altro in casa, quanto sei stressata, quanto tempo hai.

  • Dall’altra parte, conosci il tuo sistema di eccitazione sessuale. Quali sono gli elementi esterni che accelerano il tuo piacere?

Ecco fatto che quindi conoscere te stessa significa sapere cosa ti eccita, cosa ti blocca e cosa invece ti lascia indifferente.

Cerca quindi di essere strategica nel creare i tuoi incontri. Se ti piacciono le luci soffuse, la musica, le candele e i profumi, l’essere soli in casa e avere tanto tempo, sta a te creare le condizioni affinché tu ti possa rilassare e godere la tua vita sessuale.

Consiglio: se riesci a comunicare questi tuoi bisogni e a individuare quelli della persona con cui stai tutto diventa più semplice.

Articolo scritto da Elisa Caltabiano, speaker congresso DonnaON 2019

 

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