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Benvenuta nel mondo #freelance!

Se sei arrivata fin qui. Hai aperto la tua partita IVA e ora ti muovi nel solco della libera professione tra gli alti e bassi di una vita intensa fatta di crescita costante, miglioramento continuo, network e tanta voglia di fare meglio.

Come promuoversi

Ora hai bisogno di promuovere la tua attività, ma soprattutto hai la necessità di creare la tua reputazione on e off line. Da dove puoi partire? Dal personal branding.

Ne avrai sentito parlare in tanti modi diversi e a un primo sguardo, ciò che emerge, è che noi siamo un brand. Fare personal branding significa gestire in modo strategico la nostra immagine professionale (cit. Luigi Centenaro).

Ciascuno di noi freelance ha a che fare con:

  • l’autenticità
  • la coerenza
  • l’integrità
  • l’autorevolezza
  • il riconoscimento
  • la distintività
  • la reputazione.

Se conosciamo il nostro valore e ne siamo consapevoli, possiamo concepire la nostra promessa di valore: quali benefici potremo dare al cliente, quali problemi gli risolveremo, quali esperienze vantiamo in uno specifico settore che interessa al nostro committente.

Dove trovo i clienti?

Se avremo chiara la nostra nicchia di riferimento e il nostro cliente tipo, potremo definire al meglio i nostri servizi e la nostra strategia per trovarlo.

Oggi il web ci viene in aiuto e abbiamo infinite opportunità di farci notare, ma è vitale procedere con autenticità, costruendo e non minando la nostra immagine.

Raccontare le nostre esperienze professionali con il giusto tono di voce, differenziato per i diversi canali per creare nuove relazioni e la tua community. Oggi le relazioni sono fondamentali, sono la base di qualunque lavoro e senza un network faticherai a entrare con successo nel mondo del lavoro da freelance. Capire l’importanza dei legami e le diverse tipologie è estremamente importante in questo senso.

Mark Granovetter[1], docente di sociologia alla Stanford University[2] (una curiosità: è stato citato 47.054 volte per il suo articolo), chiarisce la differenza tra legami forti e legami deboli: i primi «sono quelli che uniscono familiari, amici intimi o colleghi, mentre i legami deboli sono quelli di conoscenza generica. [Granovetter] definì questi ultimi soggetti ponti sociali, ovvero immaginari ponti verso mondi sociali lontani».

I legami deboli sono, in sostanza, quelle persone che conosci appena, che hai incontrato una volta o forse mai, ma che ti seguono e sanno di te per averti letto e magari condiviso. L’aspetto straordinario è che spesso è in questo tipo di relazioni che nascono quelle sinergie che ti aprono nuove opportunità lavorative, per un sentito dire o l’autorevolezza che ti viene riconosciuta. E l’ambiente più favorevole dove si sviluppano sono proprio i social network.

Per noi freelance resta vitale il passaparola. Immagina lo scenario: sei agli inizi, hai appena terminato l’ultimo corso di aggiornamento che ti permetterà (speri) di aprirti un nuovo sbocco professionale nel digitale, ma conosci ancora poche persone nel settore e devi ancora crearti la tua rete di salvataggio. Cosa puoi fare? Parlare con il vicino di casa, raccontargli quello che fai, offrirgli qualche garbato consiglio sul modo in cui gestisce i suoi account social, dimostrare cosa sai fare in diretta, una modifica di un’immagine, un miglioramento delle funzioni. Fai lo stesso frequentando un co-working. Organizza tu degli aperitivi a casa tua con amici smart e intraprendenti. Innesca il meccanismo virtuoso.

L’importanza fare rete in modo virtuoso

E siamo giunti al network. Fare network, entrare in gruppi virtuali che si incontrano periodicamente per confrontare idee e condividere progetti nutre la mente e conforta il cuore.

Spesso infatti il freelance si sente solo e fatica a dare al cliente paletti e regole che aggiungano valore al suo supporto professionale. Potendo condividere le difficoltà e i successi con freelance simili, aiuta a chiarire i confini e a strutturarsi per affrontare e gestire ogni situazione con competenza eliminando i timori.

E ricorda: aggiornarsi sempre, arrendersi mai.
#InsiemeèMeglio

 

[1] The Strength of Weak Ties, American Journal of Sociology
[2] https://sociology.stanford.edu/people/mark-granovetter

 

 

Articolo scritto da Barbara Reverberi, Speaker congresso DonnaON 2020 e selezionata per il percorso DonnaON PRO 2019/2020.


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