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DA LIMITE A SFIDA

DA LIMITE A SFIDA

Ogni Obiettivo, per quanto M.A.G.I.C.O. (Misurabile, Attuabile, Grandioso, Identificato, Collocato nel tempo, Onesto), ha un nemico: le convinzioni limitanti… e se credi di esserne priva leggi fino in fondo.

La convinzione è una componente chiave della nostra struttura profonda e insieme ai principi morali dà significato alla nostra realtà. Sono loro a darci certezza circa la realtà e influenzano il nostro pensiero e il nostro focus, sempre loro motivano le nostre scelte e la capacità di concretizzarle. Nascono dalle nostre esperienze e, spesso, da esperienze raccontate, da mappe mentali altrui quali genitori, insegnanti, amici, i media, entrano nella nostra testa e creano un sistema di credenze che fa da filtro alle nuove esperienze. Quando sono potenzianti nulla quaestio, altro discorso va fatto per le convinzioni limitanti; la sfida, in questo caso, è rimuoverle o – ancor meglio – sostituirle.

Il primo passo è pesare le parole che ti rivolgi, cambiare il modo in cui parli a Te stessa. Le parole, sono le prime a tessere la tela delle convinzioni … Ogni volta che dirai a Te stessa “sono un disastro in amore”, starai predisponendo la trama della tua prossima storia, ancor prima che un nuovo incontro si materializzi. Cosa puoi fare per prendere Tu in mano la regia e dare alla tela i Tuoi colori? Cancella subito ogni affermazione di questo genere, correggi la frase l’istante dopo averla pronunciata, magari con un “ho fatto alcune scelte sbagliate nel passato”, evita di identificare Te stessa con il disastro amoroso e renditi conto che, al più, in passato hai fatto scelte sbagliate.

Usa questo favore anche alle persone che Ti circondano, se ti senti dire a Tuo figlio “sei un disordinato”, correggiti immediatamente con “ti stai comportando da disordinato”, puoi non crederci ma fa la differenza!

Vuoi sostituire le convinzioni limitanti con altre potenzianti? Bene, prendi un foglio e una penna, fallo ora e scrivi, identifica le convinzioni limitanti, partendo dalla più palese, ad es. “sono troppo vecchia per imparare una nuova lingua”, fissale su un foglio, ora osservale, ribaltale, una ad una, cancella e scrivi la nuova! Fallo per ognuna. Quando avrai il tuo nuovo elenco cerca conferme nel tuo passato, in ogni occasione nella quale hai avuto successo, o nelle storie di qualcun altro che può essere un esempio e poi agisci!

Se sei solita ripeterti “sono troppo pigra per la palestra”, mettiti scarpe comode e cammina! La manna è già scesa dal cielo e difficilmente tornerà, se vuoi qualcosa dovrai andare a prendertela.

 

Articolo scritto da Onorina Domeniconi, Speaker congresso DonnaON 2020 e selezionata per il percorso DonnaON PRO 2019/2020.

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Sapevi che il 95% delle nostre decisioni avviene  in maniera istintiva?

Sapevi che il 95% delle nostre decisioni avviene in maniera istintiva?

Hai capito bene: solo il 5% delle decisioni che prendiamo avviene in maniera logica e razionale.

Il 95% delle volte invece, prendiamo una decisione di pancia, ed eventualmente cerchiamo di razionalizzarla in un secondo momento.

Sono Giulia Fidilio e sono una Behavioural Finance Coach, ossia un Coach specializzato in Finanza Comportamentale. So che potrebbe sembrare noioso e complicato, ma al contrario, è un mondo affascinante e divertente.

Ma di che cosa si tratta esattamente?

Di quella disciplina  complementare alla Finanza tradizionale che rende tutto più a umano e interessante.

Partiamo da un dato importante: l‘Economia e la Finanza tradizionali hanno fallito nel tentativo di spiegare il comportamento dell’essere umano quando si tratta di compiere scelte di carattere finanziario.

In teoria siamo bravi e le sappiamo tutte: infatti spesso sappiamo come ci dovremmo comportare in alcune situazioni. A livello logico e razionale.

Solo che poi…non lo facciamo. Perché? Perché non siamo affatto esseri così logici e razionali come ci piace pensare.

Sembra strano, lo so, eppure è veramente così.

Ormai è scientificamente dimostrato che le nostre decisioni avvengono al 95% in maniera istintiva e automatica. Hai capito bene: solo il 5% delle decisioni che prendiamo avviene in maniera logica e razionale. Il 95% delle volte invece, prendiamo una decisione di pancia e poi cerchiamo di razionalizzarla in un secondo momento.

Perché? Semplicemente perché il nostro cervello che funziona così.

Ogni essere umano deve processare enormi quantità di informazioni ogni giorno, e deve prendere decisioni. Per non impazzire – e per non perdere troppo tempo in decisioni semplici tipo “acqua: liscia o gassata?” – il nostro cervello ricorre a delle scorciatoie, che in gergo si chiamano euristiche.

Vale a dire che si creano degli automatismi che ci permettono di decidere più velocemente. Equivale un po’ ad avere una sorta di pilota automatico inserito insomma.

Queste euristiche – o scorciatoie, appunto – ci aiutano a risolvere le sfide che affrontiamo quotidianamente e che possiamo suddividere in queste quattro categorie:

  1. Difficoltà di comprensione
  2. Mancanza di tempo
  3. Sovraccarico di informazioni
  4. Indecisione

Vediamole più nel dettaglio.

Difficoltà di comprensione

Quando non riusciamo a capire bene qualcosa oppure ci risulta poco chiaro, tendenzialmente “riempiamo gli spazi” ricorrendo a generalizzazioni.

Mancanza di tempo o necessità di prendere una decisione rapida

Quando non abbiamo abbastanza tempo per valutare, tendiamo a scegliere ciò che ci sembra

  • più facile;
  • più familiare;
  • più fattibile.
Sovraccarico di informazioni

Mai sentito parlare di ascolto selettivo? Significa semplicemente che quando riceviamo troppe informazioni, diventiamo selettivi in ciò che notiamo. In questo modo tendiamo a notare o a dare più enfasi a cose che riusciamo a richiamare alla mente con facilità.
In alcuni casi arriviamo a tralasciare o omettere parte delle informazioni ricevute.

 

Indecisione

Quando non siamo sicuri di cosa dobbiamo sapere o cosa dobbiamo ricordare, sentiamo solo ciò che percepiamo come importante.

 

Abbiamo visto come il nostro cervello “lavora per noi” creando delle scorciatoie mentali per aiutarci a semplificare le cose e a prendere decisioni in maniera più rapida.

Il che funziona benissimo finché si tratta di decisioni semplici o finché ci aiuta a guidare come se avessimo il pilota automatico inserito.
Funziona un po’ meno bene, come avrai intuito, quando ci porta a prendere decisioni affrettate in ambito finanziario.

 

Articolo scritto da Giulia Fidilio, Speaker congresso DonnaON 2020.

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Essere o diventare freelance

Essere o diventare freelance

George Eliot scriveva a fine Ottocento: “Non è mai troppo tardi per diventare la persona che avreste voluto essere”. In realtà il suo nome era Mary Ann Evans ed è stata una delle più famose e amate autrici dell’epoca vittoriana.

 

Perché vi racconto questo? Perché oggi per fortuna non è più necessario utilizzare uno pseudonimo maschile per farsi strada a livello professionale nel mondo del lavoro. Va però detto che alcuni ambiti restano per noi difficili da scalare, ma le statistiche ci dicono che siamo sempre le più preparate, ci formiamo molto di più e abbiamo la capacità di gestire con maggior umanità situazioni complesse.

Questo ci fa onore, ma spesso ci sentiamo inadeguate di fronte ai colleghi uomini che – apparentemente – si dimostrano sempre sicuri di loro stessi con un Ego sconfinato.

E noi possiamo partire da qui!

Siamo più preparate e loro hanno un Ego sconfinato.

Essere freelance: questione di forma mentis

Il primo importante passo per creare o riconquistare il proprio ruolo professionale è avere consapevolezza delle proprie competenze e comprendere quali valori ci contraddistinguono e ci guidano. Potrebbe essere utile, in questo senso, rispondere a queste domande:

  • Chi sono?
  • Che cosa faccio?
  • Per chi lo faccio?
  • Come lo faccio?
  • Perché lo faccio?

Le prime due domande riguardano la nostra identità e la percezione che abbiamo del nostro valore. Dalle altre risposte comprenderemo il nostro grado di consapevolezza, il cuore del progetto, la sua fattibilità, la motivazione che ci spinge.

Il freelance, lo evidenzia il termine che ci contraddistingue, è costantemente in equilibrio tra LIBERTA’, COMPETENZA E RISCHIO. Avere il giusto mindset o imparare a svilupparlo sarà il nostro primo obiettivo. Essere flessibili, determinati, proattivi, resilienti, organizzati sono solo alcune delle caratteristiche del freelance.

Come ci si arriva? Studiando ogni giorno e aggiornandosi, scegliendo i corsi giusti e le persone da seguire sul web e nella vita, frequentando gli eventi in linea con il nostro progetto.
Stabilito il punto di partenza, avremo maggior chiarezza anche sulle nostre competenze.

Come si fa un bilancio di competenze

Al di là dei test per l’autoanalisi, è essenziale che tu abbia familiarità con le tue caratteristiche personali. All’inizio puoi cominciare questo percorso da sola per iniziare a lavorare e trovare i primi clienti.

Poi, quando sarai pronta a investire su te stessa e sulla tua visione, potrai rivolgerti a un professionista di coaching per correre più veloce e mettere a punto tutti i tuoi servizi più rapidamente.

Prendi un foglio bianco per sentirti libera e sistemalo davanti a te sulla scrivania o sul tavolo della cucina. Ti ci ritrovi? Ti capita di ritagliarti uno spazio di tempo tutto tuo per riflettere la mattina, quando tutti dormono ancora o quando sono usciti di casa?

Ora scrivi di getto e in ordine sparso:

  • Quali sono le caratteristiche che senti di avere e gli altri ti riconoscono?
  • Quali valori ti animano? Cosa faresti sempre e non faresti mai?
  • Quali sono i tuoi interessi professionali?
  • Cosa ti piace maggiormente fare?
  • In quali ambiti ti sai muovere con leggerezza? Dove ti senti più capace?

Scrivere ci aiuta a chiarire chi siamo oggi e come evolviamo, con le nostre sfumature, paure e punti di forza. Scrivere ci permette di stringere un patto con noi stesse per continuare a migliorare e tendere verso la persona che vogliamo diventare.

A DonnaON condivideremo ogni passaggio di questa fare iniziale per porre le basi del nostro progetto.

 

E ricorda: aggiornarsi sempre, arrendersi mai.
#InsiemeèMeglio

 

Articolo scritto da Barbara Reverberi, Speaker congresso DonnaON 2020 e selezionata per il percorso DonnaON PRO 2019/2020.

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Imprenditrici si nasce o si diventa? La giusta mentalità per avviare un’attività di successo.

Imprenditrici si nasce o si diventa? La giusta mentalità per avviare un’attività di successo.

Vorresti aprire una tua attività ma hai già rinunciato in partenza perché pensi di non avere le giuste capacità? Ammiri le imprenditrici di successo ma pensi che tu non sarai mai come loro perché imprenditrici si nasce?

 

Se queste sono frasi che ti ripeti spesso, ho una buona notizia per te: è possibile trovare una risposta alla famosa domanda: imprenditrici si nasce o si diventa? E sai qual è? La risposta a questa domanda è che imprenditrici si può diventare, come dimostrano le tante storie di donne che sono partite da zero e che, dopo aver superato diversi ostacoli e difficoltà, sono diventate imprenditrici di successo. Mi vengono in mente le storie di imprenditrici come Oprah Winfrey, Zhang Xin e J.K. Rowling. Hai mai sentito parlare di loro? Se ancora non le conosci, ti racconto brevemente le loro storie perché sono sicura che potrai trovare nel loro percorso delle preziose fonti di ispirazione.

 

Le storie vere di tre imprenditrici di successo.

Oprah Winfrey, dopo un’infanzia difficile inizia ad impegnarsi negli studi e poi intraprende la carriera di giornalista televisiva, non senza ostacoli e difficoltà. Solo dopo diversi anni, Oprah inizia finalmente ad emergere come conduttrice di una propria trasmissione televisiva. Il suo show ottiene molto successo soprattutto grazie al fatto che tratta temi di interesse sociale, che coinvolgono fortemente il pubblico. Da lì inizia la scalata di Oprah al successo con un talk show rimasto seguitissimo per oltre 25 anni, che è diventato palco per ospiti illustri, mantenendo sempre l’attenzione su tematiche sociali. Attualmente Oprah è considerata una delle persone di colore più ricche e influenti al mondo. Ha un patrimonio personale di diversi bilioni di dollari e ogni anno utilizza diversi milioni di dollari per le sue attività filantropiche.

“Quando guardo al futuro è talmente splendente che mi brucia gli occhi”
Oprah Winfrey

Zhang Xin ha un’infanzia difficile, cresce con la madre e all’età di 14 anni inizia a lavorare in una fabbrica di Hong Kong, dedicandosi allo studio durante la notte. Grazie alla sua determinazione e alla sua perseveranza, riesce a mettere da parte i risparmi che le consentono di traferirsi in Inghilterra, dove consegue dapprima la laurea in economia e poi un master a Cambridge. Dopo gli studi ritorna a Pechino e, insieme al marito, fonda la società immobiliare “Soho Cina”. Da quel momento inizia il suo percorso imprenditoriale che la porta a seguire i progetti di costruzione di centinaia edifici commerciali e residenziali in tutte le più importanti città cinesi. Oggi Zhang Xin ha creato un vero e proprio impero immobiliare e realizza progetti in collaborazione con architetti di fama internazionale. Ha un patrimonio pari a diversi miliardi di dollari si impegna in attività filantropiche e sociali, facendo cospicue donazioni per finanziare la formazione universitaria degli studenti cinesi nei migliori atenei del mondo.

“Devi amare quello che fai, ogni palazzo nuovo è come un bimbo che viene alla luce”.
Zhang Xin

J.K. Rowling è una bambina dotata di una grande fantasia e scrive delle favole per intrattenere i suoi familiari. Dopo gli studi letterari, inizia a lavorare come segretaria ma sente che quella non è la sua vita. Si trasferisce in Portogallo dove trova lavoro come insegnante di inglese. In seguito conosce quello che diventerà suo marito e dalla loro unione nasce una figlia, Jessica. Ma il matrimonio non dura e dopo il divorzio inizia un periodo buio, di depressione e di gravi difficoltà economiche. Si trasferisce in Scozia, dove insegna francese e inizia a scrivere “Harry Potter e la pietra filosofale”. Bussa alle porte di molti editori ma riceve numerosi rifiuti fino a quando non riesce finalmente a trovare un editore interessato. Dà li è iniziato il suo straordinario successo editoriale che la porta ad essere oggi una scrittrice plurimiliardaria.

“Sono le nostre scelte che ci mostrano chi siamo veramente, molto più delle nostre abilità”.
J.K. Rowling

 

Uno dei segreti per il successo è sviluppare la giusta mentalità.

Queste tre donne che hanno creato il loro successo da zero, superando ostacoli e difficoltà senza arrendersi, dimostrano che imprenditrici si può diventare. A questo punto quello che può essere utile per te è capire quali sono stati i segreti del loro successo, oltre alla grande perseveranza che tutte e tre hanno dimostrato.

Ci sono certamente dei segreti per diventare un’imprenditrice di successo e uno dei più importanti voglio svelartelo proprio oggi: una delle chiavi per costruire un’attività di successo è sviluppare la giusta mentalità. E’ quella che viene chiamata la mentalità imprenditoriale. La mente imprenditoriale ha delle caratteristiche ben precise, che possono essere scoperte e allenate. Hai capito bene: anche tu, con il giusto allenamento, puoi acquisire una mentalità vincente, che ti aiuterà a realizzare i tuoi obiettivi personali e professionali, mettendo il turbo alla tua vita e alla tua attività.

Se vuoi scoprire quali sono gli 8 elementi che costituiscono la mentalità imprenditoriale e capire come allenarla per raggiungere il successo che meriti, ti aspettiamo il 6-7-8 marzo 2020 a DonnaON, un evento interamente dedicato alle donne, dove ti parlerò di “Mentalità imprenditoriale: come allenarla per raggiungere il successo nella vita e nel business”.

 

 

 

Articolo scritto da Miriam Bruera, Speaker congresso DonnaON 2020 e selezionata per il percorso DonnaON PRO 2019/2020.

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Che cos’è una mappa mentale?

Che cos’è una mappa mentale?

La Mappa Mentale è una rappresentazione grafica del nostro pensiero.

 

Serve ad aiutare la mente a elaborare concetti in modo creativo, personalizzato e divertente.
Stimola la memoria, l’apprendimento, la pianificazione e la capacità di analisi.
Attiva nuove intuizioni e connessioni.

Attraverso le immagini possiamo esprimere qualsiasi tipo di informazione, o insieme di concetti chiave, che vogliamo comprendere o elaborare. Pertanto, per costruire una mappa mentale, è necessario associare una parola chiave ad una immagine di riferimento. In questo modo, per la nostra mente, la mappa apparirà chiara, accattivante e semplice da ricordare. Sarà intuitivo, poi, per il nostro cervello, elaborare i concetti e, se necessario farli emergere, basterà solamente e semplicemente accedere alla nostra proprietà di linguaggio e capacità di comunicazione.

Per creare una mappa mentale funzionale non è necessario essere artisti o abili disegnatori. Ci sono però alcune importanti regole da seguire per poter facilmente trattenere e organizzare le informazioni secondo una gerarchia funzionale.

Spesso è facile confondere le Mappe Mentali con le mappe concettuali che, in sostanza, sono strumenti tra loro molto diversi. Cerchiamo di capirne le differenze.

Una mappa concettuale è comunque un valido alleato per lo studio. È un insieme di parole chiave collegate tra loro da linee che si basano direttamente sui significati delle parole chiave stesse che fungono da semplificazione concettuale. In pratica la semplificazione concettuale della parola chiave dovrebbe far emergere argomenti e significati più ampi.

Di fatto però, proprio per la loro struttura e le loro caratteristiche intrinseche, le mappe concettuali sono difficili da memorizzare perché sono tutte molto simili, per la loro struttura grafica, di conseguenza la nostra mente si può facilmente confondere.

Al contrario, le mappe mentali stimolano la creatività e, grazie ai colori e alla manualità, evocano le emozioni che sono gli elementi fondamentali per la memorizzazione. In aggiunta la struttura segue una precisa gerarchia e così, per la mente, è più semplice associare i concetti, organizzare le idee e avere una visione d’insieme.

 

 

 

Articolo scritto da Elisa Marigo, Speaker congresso DonnaON 2020 e selezionata per il percorso DonnaON PRO 2019/2020.

 

 

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