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Vorrei iniziare una nuova attività ma non so come fare

Vorrei iniziare una nuova attività ma non so come fare

Hai deciso: vuoi avviare la tua piccola impresa ma non hai idea dei passi da compiere per realizzare il tuo sogno nel cassetto. Come fare?

 

Ecco i 4 punti fondamentali che ti possono aiutare in questo:

  • L’Idea: spesso pensiamo che avere una idea innovativa sia sufficiente per iniziare una avventura imprenditoriale. Attenzione, è una buona base di partenza ma non è tutto. Devo anche chiedermi se il bene o servizio che propongo può avere un mercato, ovvero troverò dei clienti entusiasti quanto me disposti a spendere i propri soldi per avere il mio prodotto/servizio?

 

  • Hai valutato i pro e i contro di iniziare la tua attività rispetto al tuo attuale stile di vita? Ricordati che dietro ad ogni successo ci sono anche una serie di ostacoli da superare ma se ti limiti a guardare solo il pro di essere un lavoratore autonomo rischi di prendere una forte delusione. Ad esempio la mancanza di una entrata fissa. Quando sei un lavoratore dipendente hai la certezza di ricevere uno stipendio mensile, cosa che non è per nulla assicurata quando avrai la tua attività. Sei in grado di gestire questo?

 

  • Scegli le persone giuste sia che esse siano tuoi soci in affari sia che siano collaboratori esterni. Spesso infatti commettiamo l’errore di affidarci a qualcuno solo perché è nostro amico o amico degli amici. Ricorda che il business per poter funzionare bene deve essere supportato da persone competenti, che sappiano consigliarti la soluzione migliore in quel momento. Fa una enorme differenza e permette al tuo business di partire subito con l’atteggiamento giusto.

 

  • Numeri e cuore: mantieni sempre un controllo costante dei numeri e dati che genera la tua azienda in modo da poter intervenire tempestivamente ed apportare i giusti correttivi. Spesso piccole problematiche che si ripetono continuamente generano grossi disastri se non corrette per tempo. E’ importante altresì mantenere vivo l’aspetto emotivo del tuo business perché spesso una decisione che inizialmente ci può apparire antieconomica ci potrà portare grossi risultati sul lungo periodo. Guarda oltre l’effetto immediato delle tue scelte.

 

 

Articolo scritto da Sabrina Brunelli, Speaker congresso DonnaON 2020 e selezionata per il percorso DonnaON PRO 2019/2020.


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Che lingua parla la nostra mente?

Che lingua parla la nostra mente?

La nostra mente comprende e ricorda meglio le immagini, i colori, le associazioni di idee, cioè tutte le informazioni che ci coinvolgono emotivamente, ci incuriosiscono e ci appaiono strane.

Sulla base di queste considerazioni sono nate originariamente alcune riflessioni da parte del cognitivista inglese Tony Buzan che, dopo circa 30 anni di lavoro certosino di messa a punto, ha dato origine alla Mappa Mentale. L’obiettivo è quello di parlare alla mente nella sua stessa lingua sfruttando le caratteristiche del suo funzionamento.

L’intuizione di Tony Buzan è stata quella di non usare una struttura lineare, come in un testo scritto, ma quella radiale di un neurone, ricavando dai concetti solo le parole chiave, ossia solo quel 10% delle parole necessarie a definire concetti più ampi.

Per comprendere questa intuizione ci basta guardare la struttura di un neurone che, a una attenta osservazione, è molto simile a quella di una Mappa Mentale. Di conseguenza, attraverso l’uso della mappa mentale, la nostra mente apprende le informazioni senza necessità di interpretarle e di perdersi in mezzo alle centinaia di parole che in un testo servono solo per rendere più comprensibili i concetti. Parole stesse che, nello stesso tempo, possono oscurare i concetti chiave.

Prendendo le parole chiave e associandole a delle immagini, Tony Buzan si è accorto che questa struttura era la stessa lingua della nostra mente, di conseguenza, molto più efficace per memorizzare concetti.

Quante volte abbiamo sentito l’espressione proverbiale “un’immagine vale più di mille parole”. Per di più, utilizzando anche i colori, il cervello viene ulteriormente motivato anziché annoiato. In questo modo navighiamo nei nostri pensieri velocemente, stimolando associazioni di idee, intuizioni e ogni concezione diventa estremamente più chiara. In aggiunta la Mappa Mentale ci consente di rendere la nostra mente attiva e di non subire le informazioni in modo passivo.

Possediamo l’intelligenza e poter creare e apprendere è semplice se acquisiamo gli strumenti giusti e le strategie più efficaci per farlo.

 

Articolo scritto da Elisa Marigo, Speaker congresso DonnaON 2020 e selezionata per il percorso DonnaON PRO 2019/2020.


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Lezioni di pesca: il marketing a portata di impresa

Lezioni di pesca: il marketing a portata di impresa

Il marketing: introduzione e azioni basilari 

Quando si parla di marketing, ultimamente, si ha la sensazione che si stia parlando di una tecnica per ottenere più visibilità, generalmente sui social. Web marketing, facebook marketing, instagram marketing e via di questo passo.

Niente di più falso e niente di più parziale. Non sto dicendo che il web non possa fare parte di una strategia di marketing, ovvio, ma non è tutto lì.

Partiamo dal principio: cosa è il marketing?

“Il Marketing è l’attività, insieme di istituzioni e processi per creare, comunicare, offrire e scambiare le offerte che hanno valore per i consumatori, clienti, partner, e la società in generale.”, si legge su Wikipedia. Per semplificare diremo che il marketing è quell’insieme di attività che partono dalla strategia per arrivare alle azioni concrete alla base di ogni azienda che proponga un prodotto o un servizio al mercato di riferimento. Nel marketing si studiano e si organizzano tutte le attività aziendali: la comunicazione, la vendita, la pubblicità, la distribuzione. Basandosi sulla strategia e sui piani di marketing si organizza l’amministrazione della azienda. Insomma: il marketing è il punto di partenza per farsi conoscere, trovare clienti, guadagnare il denaro che si desidera.

E adesso che lo sappiamo, che si fa?

A questo punto sappiamo che il marketing è alla base di un’impresa. Senza, non si può sperare di avere successo. E come ogni base che si rispetti se è fatto male darà vita ad un progetto fatto male. Quindi quando si parte, è bene farlo con il piede giusto e le giuste competenze.

Alla base di tutto c’è la strategia. Una buona strategia di marketing studia il prodotto o il servizio, il mercato di riferimento, il posizionamento, l’offerta. Poi si passa alla pianificazione: gli strumenti, le azioni e gli obiettivi per arrivare ai risultati. Per ultimo (ma, come dicono gli americani, “last but not least” – ultimo ma non meno importante) l’azione.

Perché senza motore non si arriva da nessuna parte.

Articolo scritto da Sabrina Antenucci, Speaker congresso DonnaON 2020 e presentatrice Congresso, e Corpo docente  DonnaON PRO 2019/2020.

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L’importanza di scegliere il Tacco giusto

L’importanza di scegliere il Tacco giusto

Quante volte ti sei trovata a dire “vabbè una scarpa vale l’altra” ma che tu ci creda o meno, non è così. E noi donne sappiamo benissimo che non è così.

Una scarpa non vale l’altra, ne tantomeno un Tacco è equivalente all’altro soprattutto quando hai in agenda un impegno importante che riguarda la tua vita professionale.

E se quella data può essere uno spartiacque importante per la tua carriera non puoi permetterti di lasciare tutto al caso. E no!

Nel momento stesso che hai fissato giorno e ora, inizi ad andare alla ricerca dell’outfit perfetto. Perché tu, come è naturale che sia, vuoi sentirti perfetta esprimere te stessa al massimo delle tue potenzialità, sentirti a tuo agio e trasmettere sicurezza e preparazione con ognuna delle persone che incrocerai.

E’ qui che la frase “vabbè una scarpa vale l’altra” non convince anche te.

L’abito, il make-up, i capelli, le scarpe con il tacco racconteranno di te e gli altri ti valuteranno per quello che vedranno e poi sentiranno.

Ma in tutta questa ricerca le scarpe, i tacchi, hanno un ruolo ancora più grande. Si perché sceglierle male i tacchi precluderebbe inesorabilmente tutta la preparazione a cui ti sei dedicata.

Quell’immagine che vuoi far vedere agli altri e con la quale vuoi rafforzare la tua professionalità, preparazione sull’argomento, e/o esperienza maturata in un determinato campo sono il tuo primissimo biglietto da visita.

Convieni con me che scegliere un qualsiasi paio di scarpe (con il tacco) potrebbe risultare una scelta azzardata.

E ti dirò di più.

Hai presente quando vedi una bella donna, vestita di tutto punto con delle scarpe favolose che ha però un’andatura un impacciata, che ha il viso arricciato con delle smorfie di dolore a causa delle scarpe che le fanno male?

Ecco è qui che i tuoi tacchi possono interferire con la tua professione. Perché guardando quella donna senti come se qualcosa non fosse “al suo posto” e il tuo cervello ti dice “non mi convince” e farai una fatica ancora più grande a trasmettere te stessa e la tua preparazione.

E allora come fare per scegliere i tacchi giusti per soffrire meno?

Parti dalle basi, parti dalla conoscenza del tuo piede e delle sue caratteristiche.

E’ assolutamente sconsigliato scegliere, soprattutto per te che hai una pianta larga, la decolleté perché significherebbe assicurarti di soffrire tanto e da subito. Mentre l’ideale sono dei tacchi con una pianta più larga, con cinturini e un’altezza di qualche centimetro più bassa rispetto a quelle che sei abituata ad indossare. E se solitamente non li porti, scegli un tacco non alto, tipo 4-5 cm, magari largo e con 1 cm di plateau.

Se invece hai una pianta stretta con un’arcata plantare alta si alle decolleté, sempre meglio con dei cinturini per evitare che si sfilino mentre cammini e poi rischi di perderle nel bel mezzo della tua esposizione.

E per andare sul sicuro, preferisci un paio di tacchi di colore chiaro, meglio se del tuo stesso incarnato perché si abbineranno a qualsiasi abito (metti che all’ultimo tu cambi idea) e non taglieranno la tua figura, soprattutto se avrai dei cinturini.

E se non volessi scegliere i tacchi per l’occasione?

Il mio consiglio è sempre quello di scegliere un po’ di tacco perché è risaputo che una donna con il tacco (senza discriminazione di altezza) si sente più sicura di sé.

 

Articolo scritto da Anna Natale, Speaker congresso DonnaON 2020 e parte del Team DonnaON 2020.

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DA LIMITE A SFIDA

DA LIMITE A SFIDA

Ogni Obiettivo, per quanto M.A.G.I.C.O. (Misurabile, Attuabile, Grandioso, Identificato, Collocato nel tempo, Onesto), ha un nemico: le convinzioni limitanti… e se credi di esserne priva leggi fino in fondo.

La convinzione è una componente chiave della nostra struttura profonda e insieme ai principi morali dà significato alla nostra realtà. Sono loro a darci certezza circa la realtà e influenzano il nostro pensiero e il nostro focus, sempre loro motivano le nostre scelte e la capacità di concretizzarle. Nascono dalle nostre esperienze e, spesso, da esperienze raccontate, da mappe mentali altrui quali genitori, insegnanti, amici, i media, entrano nella nostra testa e creano un sistema di credenze che fa da filtro alle nuove esperienze. Quando sono potenzianti nulla quaestio, altro discorso va fatto per le convinzioni limitanti; la sfida, in questo caso, è rimuoverle o – ancor meglio – sostituirle.

Il primo passo è pesare le parole che ti rivolgi, cambiare il modo in cui parli a Te stessa. Le parole, sono le prime a tessere la tela delle convinzioni … Ogni volta che dirai a Te stessa “sono un disastro in amore”, starai predisponendo la trama della tua prossima storia, ancor prima che un nuovo incontro si materializzi. Cosa puoi fare per prendere Tu in mano la regia e dare alla tela i Tuoi colori? Cancella subito ogni affermazione di questo genere, correggi la frase l’istante dopo averla pronunciata, magari con un “ho fatto alcune scelte sbagliate nel passato”, evita di identificare Te stessa con il disastro amoroso e renditi conto che, al più, in passato hai fatto scelte sbagliate.

Usa questo favore anche alle persone che Ti circondano, se ti senti dire a Tuo figlio “sei un disordinato”, correggiti immediatamente con “ti stai comportando da disordinato”, puoi non crederci ma fa la differenza!

Vuoi sostituire le convinzioni limitanti con altre potenzianti? Bene, prendi un foglio e una penna, fallo ora e scrivi, identifica le convinzioni limitanti, partendo dalla più palese, ad es. “sono troppo vecchia per imparare una nuova lingua”, fissale su un foglio, ora osservale, ribaltale, una ad una, cancella e scrivi la nuova! Fallo per ognuna. Quando avrai il tuo nuovo elenco cerca conferme nel tuo passato, in ogni occasione nella quale hai avuto successo, o nelle storie di qualcun altro che può essere un esempio e poi agisci!

Se sei solita ripeterti “sono troppo pigra per la palestra”, mettiti scarpe comode e cammina! La manna è già scesa dal cielo e difficilmente tornerà, se vuoi qualcosa dovrai andare a prendertela.

 

Articolo scritto da Onorina Domeniconi, Speaker congresso DonnaON 2020 e selezionata per il percorso DonnaON PRO 2019/2020.

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