da Carina Fisicaro | Dic 19, 2019 | DonnaON, News dal Blog
Il primissimo passo da fare in una strategia di marketing è il posizionamento del proprio prodotto o servizio.
Facciamo un esempio concreto, immaginiamo di voler lanciare sul mercato un’agenzia immobiliare. Se parliamo con un agente ci dirà che ce ne sono fin troppe e non c’è mercato per tutti, ma uno studio veloce ci darà informazioni opposte: 39mila le agenzie sul territorio nazionale contro le 60mila precedenti alla crisi. Cosa ci dice questo dato? Niente. Il dato interessante è che solo il 55% delle transazioni immobiliari passa attraverso un’agenzia in Italia, contro il 91% della Gran Bretagna, il 70% della Francia e così via. C’è spazio, ancora. Quello che i dati ci dicono, però, è anche che le persone non riescono a percepire il valore aggiunto dell’agenzia immobiliare. E qui iniziamo il nostro lavoro.
Il posizionamento serve a differenziare la tua offerta da quella di tutti gli altri. Se torniamo al nostro ipotetico caso di un’agenzia immobiliare, pensare di aprire e trovare nuovi clienti senza offrire nulla di differenziante è un’ottima strada per fallire, o sopravvivere. Cosa dovremo fare, quindi? Trovare la nostra nicchia. Creare, ad esempio, un’agenzia solo per loft, o case con il terrazzo, o bilocali.
A quel punto si parte con la strategia. Come farai a farti conoscere e a trovare nuovi clienti che siano esattamente in target con te?
La risposta è: dipende.
Dipende dal tipo di comunicazione che scegli, dal profilo del tuo cliente, dal budget che vuoi investire. Di sicuro più la strategia è ben studiata, con un logo che entri nella mente del tuo potenziale cliente, un payoff che spieghi senza infastidire, un’offerta che il cliente possa indossare come un abito su misura e un progetto mirato; più il risultato sarà prevedibile.
Dipende dalla precisione con la quale profili il tuo cliente e presenti i tuoi servizi unici, dal mezzo (o meglio: i mezzi!) che scegli di utilizzare, dall’offerta che prepari e dalla strategia di comunicazione che accuratamente sceglierai.
Più tempo investirai in pianificare e preparare una strategia, più facilmente raggiungerai i tuoi risultati in tempi brevi. Provare per credere.
Articolo scritto da Sabrina Antenucci, Speaker congresso DonnaON 2020.

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da Carina Fisicaro | Dic 19, 2019 | DonnaON, News dal Blog
La Finanza Comportamentale ha evidenziato che noi esseri umani non siamo degli esseri così razionali come ci piace credere. Eppure, fino a quel momento, Economia e Finanza tradizionali si basavano su un presupposto importante quanto errato: l’ipotesi di perfetta razionalità.
Infatti, in molte teorie economiche si faceva riferimento al termine homo oeconomicus (letteralmente: “uomo economico”).
Questo modello descrive le persone come delle vere e proprie macchine decisionali ideali. Le persone sarebbero quindi dotate di razionalità impeccabile, capacità cognitiva illimitata, con accesso a tutte le informazioni necessarie e con una serie di obiettivi chiari, coerenti e auto-interessati.
In breve, l’homo oeconomicus può essere visto come colui che si preoccupa solo di massimizzare il profitto e che è in grado di prendere decisioni che gli consentono di perseguire questo obiettivo in modo ottimale. Senza deviazioni o distrazioni.
Insomma: una macchina decisionale con le idee chiare, che non conosce le dinamiche di auto-sabotaggio a cui noi esseri umani siamo abituati.
Per semplicità, facciamo un esempio nella vita reale di tutti i giorni.
Se utilizzassimo il modello dell’homo economicus per prevedere il comportamento di una persona in un supermercato, la previsione sarebbe che la persona in questione sappia già tutto quello che c’è da sapere su ogni singolo prodotto nel negozio.
Avendo tutte le informazioni, l’individuo sarebbe in grado di scegliere i prodotti necessari per soddisfare le proprie esigenze, nel rispetto del miglior rapporto qualità-prezzo.
Eppure oggi sappiamo benissimo che non è così. Altrimenti non ci sarebbe ragione per il marketing e il visual merchandising di esistere!
Infatti, non solo siamo influenzati dall’esposizione e dalla disposizione della merce, e da forme e colori, ma siamo anche condizionati dal marketing e dalla pubblicità dei prodotti.
E spesso decidiamo cosa comprare senza leggere le etichette o conoscere i valori nutrizionali dei cibi.
Ora torniamo per un istante all’ambito finanziario.
Sulla base di questi tratti, un esempio di homo economicus sarebbe un investitore che si preoccupa solo di massimizzare il profitto derivante dai propri investimenti e che è in grado di raggiungere questo obiettivo nel modo migliore possibile.
Ossia tenendo conto di tutte le informazioni che esistono sull’argomento ed elaborandole in modo perfettamente razionale, senza essere influenzate da pregiudizi, distorsioni o limitazioni di alcun tipo.
Ancora una volta, lascia che ti dica che non è affatto così. Lavoro con aspiranti investitori ogni giorno, e ti assicuro che nella maggior parte dei casi hanno aspettative non realistiche e irrazionali, e che troppo spesso si lasciano guidare dalle proprie emozioni piuttosto che basarsi su dati oggettivi.
Ad esempio:
- dalla paura di perdere denaro, che li porta all’immobilità,
- dall’avidità, che li porta ad un rischio eccessivo.
Negli anni, questo modello è stato ampiamente criticato per vari motivi.
In particolare perché non riesce a catturare adeguatamente il comportamento umano, dal momento che generalmente ignora concetti come l’altruismo e i valori etici, nonché l’influenza delle interazioni sociali
Effettivamente, numerosi studi nel campo della psicologia e dell’economia comportamentale hanno dimostrato che il modello homo oeconomicus è imperfetto per una serie di ragioni, tra cui, in particolare:
- il fatto che gli esseri umani siano decisori imperfetti
- il fatto che gli esseri umani si preoccupino di ulteriori fattori oltre massimizzare utilità e profitto.
Come dicevo all’inizio, la comprensione e l’accettazione dei limiti di questo modello sono alla base della Finanza Comportamentale e si possono riassumere in una frase: il modello dell’homo oeconomicus non funziona perché si basa su un’errata ipotesi di perfetta razionalità dell’essere umano.
Articolo scritto da Giulia Fidilio, Speaker congresso DonnaON 2020.

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da Carina Fisicaro | Dic 19, 2019 | DonnaON, DonnaON PRO, News dal Blog
I due volti della medaglia dei prodotti digitali.
Ormai sai cosa sono gli infoprodotti e come possono aiutare il tuo business. Ma è veramente tutto così bello come sembra? Posso veramente guadagnare mentre porto i miei figli a scuola?
Oggi ti parlo dei vantaggi e degli inconvenienti della creazione degli prodotti digitali.
Anche se gli infoprodotti hanno moltissimi vantaggi devo anche dirti che non sono la panacea e che non generano entrate così automatiche come la gente crede. Hanno bisogno di una buona strategia al fine di compiere il proprio obiettivo e questo vale per qualsiasi tipo di infoprodotto. Vediamolo concretamente:
Vantaggi della creazione di infoprodotti:
- Necessitano di investimenti economici ridotti
- I guadagni derivanti dalla loro vendita si generano automaticamente
- Redditività scalabile, significa rompere con il concetto prezzo per ora
- Ti danno reputazione. Se sono prodotti di qualità ti posizionano come esperta e questo contribuisce a promuovere il tuo brand
- Costi di stoccaggio ed invio inesistenti. Essendo prodotti digitali non devi gestire un magazzino
- Libertà oraria. Essendo digitali non hanno bisogno della tua presenza e che il tuo negozio sia aperto
Inconvenienti della creazione di infoprodotti
- C’è bisogno di un buon investimento di tempo per la creazione
- Hai bisogno di creare una comunità per poterli vendere. Vuol dire avere una base di persone interessate.
- Generano fiducia. Per far si che la tua comunità si converta in tua clientela devi guadagnarti la loro fiducia e questo richiede sforzo.
- Bisogna crearli con molta strategia.
- Rischio di copia e riproduzione da parte di terzi.
Come vedi c’è sempre un risvolto della medaglia ed anche se la principale caratteristica di un infoprodotto è la quasi completa mancanza di interazione umana durante il processo di acquisizione e fruizione ti danno comunque molto da fare ed necessitano di un ciclo di lavoro continuo.
A questo punto devi decidere tu se questo modello di business fa per te, per la tua impresa e per i tuoi clienti. Puoi comunque sempre fare un tentativo con un prodotto base che credi possa piacere alla tua comunità e osservarne la reazione e come viene accolto.
Articolo scritto da Lidia Viso, Speaker congresso DonnaON 2020 e selezionata per il percorso DonnaON PRO 2019/2020.

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da Carina Fisicaro | Dic 19, 2019 | DonnaON, News dal Blog
Fame e Obesità, due facce della stessa medaglia, entrambe in veloce espansione, entrambe spesso ignorate e sottostimate.
Quale futuro ci aspetta? Per quanto tempo possiamo ancora rimandare prima di agire sulle cause di questa apocalissi?
Il tempo per i rimedi si sta esaurendo e sta per arrivare il tempo delle conseguenze.
Le donne hanno un ruolo fondamentale che può rivelarsi il fattore X vincente nel creare un movimento in controtendenza iniziando a cambiare il mondo partendo da se stesse e dalle proprie famiglie.
Imparare a proteggersi dalla valanga mediatica colma di messaggi pubblicitari spazzatura è il primo passo per un vero cambiamento.
Questa parte è quella che definisce meglio la mia identità, perché amo poter svegliare e in qualche modo rieducare le persone a scegliere il cibo per il corpo, per la mente e per l’anima che possa contribuire alla costruzione e non alla distruzione.
Quando abbiamo creato il nostro primo centro, l’obiettivo primario non è stato quello del profitto e della commercializzazione di prodotti. La nostra mission è stata chiara fin da subito: creare una comunità dove mettere il seme per una cultura vincente, basata sull’amore e sul senso della responsabilità della vita stessa.
Ogni giorno insegniamo come ritrovare l’equilibrio partendo dal rispetto verso il proprio corpo facilitando l’apprendimento di nuove abitudini e nuovi stili di vita.
Abbiamo creato anche dei gruppi di donne di ogni età con iniziative rivolte alla riscoperta dei piaceri della cucina consapevole ed è meraviglioso assistere al manifestarsi dei miracoli del nostro corpo.
Ci siamo resi conto che anche il semplice stare insieme e fare cose apparentemente futili è un valore aggiunto in un’epoca dove abbiamo migliaia di “amici” online ma in realtà siamo più soli.
Cambiare credenze e abitudini può avere un impatto enorme in tutto l’equilibrio perso, piccole scelte di ognuno possono fare grandi differenze.
Possiamo ancora lasciare alle prossime generazioni la possibilità di godere di un mondo più sano.
Articolo scritto da Julieta Adriana Barros, Speaker congresso DonnaON 2020.

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da Carina Fisicaro | Dic 7, 2019 | DonnaON, DonnaON PRO, News dal Blog
Vorresti avviare una tua attività ma sei circondata da persone che ti scoraggiano e che ti consigliano di accontentarti del lavoro che hai perché tanto c’è la crisi? Hai già un’attività ma le cose non vanno come vorresti e ti senti un po’ demotivata?
Quando vuoi avviare un’attività o quando l’hai già avviata e le persone intorno a te non sono imprenditrici è normale non sentirsi comprese e non trovare appoggio quando si condividono i propri sogni o le proprie difficoltà. E’ molto più facile sentirsi compresa da un’altra donna che ha il desiderio di avviare una sua impresa o da un’imprenditrice che ci è già passata e capisce molto bene ciò che stai vivendo. Ti sei mai chiesta come mai, in uno stesso paese e in uno stesso momento storico, ci sono persone che si lamentano continuamente che tutto va male e che c’è la crisi, mentre ce ne sono altre che hanno avviato delle attività che funzionano e che continuano a crescere e ad aumentare i propri guadagni? Che cosa fa realmente la differenza?
Uno dei segreti delle imprenditrici che hanno raggiunto il successo è sicuramente il modo di pensare, quello che gli inglesi chiamano il mindset, cioè l’assetto mentale. In altre parole, la mente imprenditoriale è una mente che pensa in modo diverso dalle altre e che intravede opportunità di business laddove gli altri non le vedono. Un stessa realtà può essere letta attraverso punti di vista diametralmente opposti: la stessa situazione viene vista da alcuni come una sfortuna di cui lamentarsi e da altri come un’opportunità da cogliere. E’ come se queste persone osservassero la realtà utilizzando degli occhiali con lenti di colori diversi: un tipo di lenti fa leggere il mondo in modo negativo, come se fosse tutto nero, un altro tipo di lenti fa leggere il mondo in modo luminoso, vedendolo come uno spazio che presenta delle opportunità da cogliere.
Le storie vere di due imprenditrici in grado di trasformare i problemi in opportunità.
Non possiamo chiudere gli occhi e fare finta di niente di fronte alle tante problematiche del nostro pianeta: dai problemi che riguardano il clima e l’ambiente a quelli che riguardano la sopravvivenza e il benessere degli esseri umani. Oltre a questi temi globali, ci sono poi tutti i piccoli e grandi problemi di ogni giorno che ci troviamo a vivere nella nostra quotidianità: dai rifiuti, al traffico all’inquinamento e così via. La presenza di tutti questi problemi sembrerebbe dare ragione ai pessimisti e a quelli che vedono tutto nero. Eppure ci sono esempi di persone che hanno saputo trasformare questi problemi in opportunità, creando delle attività imprenditoriali che hanno permesso loro di raggiungere il successo e, nello stesso tempo, di creare un impatto positivo nel mondo in cui viviamo.
E’ l’esempio di Francesca Fedeli e della sua start up “Mirrorable”. Dopo gli studi in agraria e un’esperienza professionale in aziende del settore alimentare, Francesca diventa mamma di Mario. La sua vita da quel momento cambia radicalmente perché a suo figlio viene diagnosticato un ictus, avvenuto durante la gravidanza, che crea al bambino seri problemi motori. Dopo aver affrontato con fatica dei programmi di riabilitazione presso ospedali e aziende territoriali, Francesca ha l’idea che poi darà vita alla sua start up: creare delle opportunità per i bambini di svolgere delle terapie anche da casa. Nasce così la piattaforma web “Mirrorable” che offre delle video-storie ai bambini che hanno subìto danni cerebrali nei primissimi anni di vita, sfruttando l’efficacia dei neuroni specchio. I neuroni specchio sono quei neuroni che ad esempio ci fanno sorridere di fronte ad un neonato che sorride e che rendono possibile l’apprendimento imitando un’azione o un comportamento. L’azienda è attualmente in fase di ulteriore crescita ed espansione su nuovi mercati.
Un altro esempio virtuoso è quello di “Orange Fiber”, la start up creata da Adriana Santanocito ed Enrica Arena. Adriana è fashion designer, mentre Enrica è laureata in Cooperazione internazionale con esperienza in progetti di comunicazione nel no profit ed entrambe sono originarie di Catania. La loro creatività e capacità innovativa è stata in grado di intravedere nuove opportunità dove gli altri vedevano un semplice frutto. Infatti la loro impresa nasce dall’idea, poi risultata vincente, di ricavare un tessuto ecosostenibile dalla sovrapproduzione di arance, altrimenti destinate al macero. L’azienda ha adesso un team più ampio ed è in fase di espansione. Ha inoltre attratto l’attenzione di diversi famosi marchi nel settore della moda.
Uno dei segreti del successo è sviluppare una mentalità imprenditoriale.
Le storie di queste due start up sono solo alcuni esempi di come sia possibile ribaltare la situazione e trasformare un ostacolo o un problema in una opportunità. E’ possibile sviluppare un business che funziona ed è, al tempo stesso, in grado di avere un impatto positivo.
A questo punto quello che può essere utile per te è capire che cosa ha permesso a queste donne di vedere la realtà con occhi diversi da quelli con cui la vedevano gli altri. Quello che ha permesso a queste imprenditrici innovative di vedere un problema con occhi nuovi è certamente il loro modo di pensare. La mente di un’imprenditrice è una mente che pensa in modo diverso dalle altre, cogliendo opportunità che gli altri non vedono.
E’ quella che viene chiamata la mentalità imprenditoriale e la buona notizia è che la mente imprenditoriale ha delle caratteristiche ben precise, che possono essere scoperte e allenate.
Se anche tu vuoi scoprire quali sono gli 8 elementi che costituiscono la mentalità imprenditoriale e capire come allenarla per raggiungere il successo che meriti, ti aspettiamo il 6-7-8 marzo 2020 a DonnaON, un evento interamente dedicato alle donne, dove ti parlerò di “Mentalità imprenditoriale: come allenarla per raggiungere il successo nella vita e nel business”.
Articolo scritto da Miriam Bruera, Speaker congresso DonnaON 2020 e selezionata per il percorso DonnaON PRO 2019/2020.
