da Carina Fisicaro | Dic 19, 2019 | DonnaON, News dal Blog
Oggi si vive più a lungo, non c’è dubbio a riguardo.
La medicina, nonostante tanti successi con i quali ha permesso un allungamento della vita media, non è riuscita a innalzare la qualità della vita nella terza età.
Viviamo un momento sociale impegnativo anche a livello psicologico perché i modelli delle persone anziane che ci troviamo oggi, non ci fanno avere un approccio ottimista verso questo periodo della vita che comunque tutti noi dovremo affrontare.
Nella mia attività quotidiana mi trovo sempre più spesso di fronte alla sfida di come aiutare persone over 60, ad adottare corretti comportamenti riguardo l’alimentazione e lo stile di vita.
Per loro, cambiare alcune abitudini radicate in tanti anni non è semplice ma è possibile se ci si focalizza su un approccio che evidenzi l’importanza di avere nuovi interessi stimolanti verso la possibilità di vivere meglio e più a lungo.
Avere 60/65 anni e poter fare piani di vita per i prossimi 30/40 è un progetto meraviglioso.
Se l’alimentazione e gli stili di vita sono importanti, un fattore chiave è potersi sentire socialmente utili, non solo in famiglia ma anche nella comunità dove poter coltivare passioni e viverle in modo attivo.
Tutto questo e molto di più è quello che facciamo ogni giorno nei nostri Centri, dando anche la possibilità di trovare un contesto sociale dove sentirsi vivo, accettato nella propria individualità intesa come ricchezza.
Vedere riaccendersi la luce negli occhi di una persona che pensava di essere al capolinea di un’esistenza e in poco tempo si rende conto che può di nuovo sognare, fare progetti ed essere di valore per la vita di altri è impagabile.
L’esempio dato da queste persone “rinate” è anche un fortissimo messaggio positivo per tutte le altre fasce di età.
Diventiamo grandi invece che anziani, un momento della vita perfetto per cambiare paradigmi e crescere in consapevolezza.
Articolo scritto da Julieta Adriana Barros, Speaker congresso DonnaON 2020.

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da Carina Fisicaro | Dic 19, 2019 | DonnaON, DonnaON PRO, News dal Blog
Quando finisce una relazione alcune volte si ha voglia di voltare subito pagine, si cerca con affanno una nuova storia, una nuova vita quasi per paura di restare soli per sempre, farlo senza aver lasciato andare il passato con gratitudine porterà, quasi inevitabilmente, a un nuovo fallimento.
Per evitare questo errore ti invito a “fare il bilancio”, a capire cioè chi sei ora, quanto ti piaci. Per farlo, nel mio percorso, propongo il metodo delle bilance, che coniuga, in qualche modo, il mio ruolo di Avvocato con quello di Coach, sulle prime due si mette sul piatto “l’indice di gradimento” di alcuni aspetti fondamentali, quali crescita personale, salute psicofisica, lavoro/finanze e relazioni, sulla terza bilancia metteremo i risultati delle prime due, guardando la “bilancia della vita” così caricata vedremo se esiste un equilibrio perfetto, ove così non fosse avremo chiaro su cosa lavorare per renderlo tale.
Il primo passo da fare, per raggiungerlo è accettare, come ti ho detto con gratitudine, il passato.
Riporta alla mente tutte le volte in cui, nella tua vita di coppia, ti sei sentita felice, appagata, in uno stato di benessere. Si, si, lo so … hai voglia di dire mai! Respira e pensa … vedrai che uscirà un buon elenco.
Ora viene la parte facile, lascia scorrere il fiume in piena delle delusioni, ricordale, una ad una …
Ora fai il passo successivo, da ogni evento, bello o brutto, tira fuori una lezione. Ti faccio un esempio: se la delusione nasce dalla volta in cui ha dimenticato una ricorrenza, la lezione potrebbe essere che aspettarsi che l’altro dia alle date la stessa importanza che do io è un errore!
Facendo questo hai appena dato al passato un significato nuovo, hai capito che ogni evento può essere usato a Tuo vantaggio. Questo è il primo passo per Vivere, smettendo di sopravvivere nella rabbia e nel rancore.
Articolo scritto da Onorina Domeniconi, Speaker congresso DonnaON 2020 e selezionata per il percorso DonnaON PRO 2019/2020.

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da Carina Fisicaro | Dic 19, 2019 | DonnaON, News dal Blog
Il primissimo passo da fare in una strategia di marketing è il posizionamento del proprio prodotto o servizio.
Facciamo un esempio concreto, immaginiamo di voler lanciare sul mercato un’agenzia immobiliare. Se parliamo con un agente ci dirà che ce ne sono fin troppe e non c’è mercato per tutti, ma uno studio veloce ci darà informazioni opposte: 39mila le agenzie sul territorio nazionale contro le 60mila precedenti alla crisi. Cosa ci dice questo dato? Niente. Il dato interessante è che solo il 55% delle transazioni immobiliari passa attraverso un’agenzia in Italia, contro il 91% della Gran Bretagna, il 70% della Francia e così via. C’è spazio, ancora. Quello che i dati ci dicono, però, è anche che le persone non riescono a percepire il valore aggiunto dell’agenzia immobiliare. E qui iniziamo il nostro lavoro.
Il posizionamento serve a differenziare la tua offerta da quella di tutti gli altri. Se torniamo al nostro ipotetico caso di un’agenzia immobiliare, pensare di aprire e trovare nuovi clienti senza offrire nulla di differenziante è un’ottima strada per fallire, o sopravvivere. Cosa dovremo fare, quindi? Trovare la nostra nicchia. Creare, ad esempio, un’agenzia solo per loft, o case con il terrazzo, o bilocali.
A quel punto si parte con la strategia. Come farai a farti conoscere e a trovare nuovi clienti che siano esattamente in target con te?
La risposta è: dipende.
Dipende dal tipo di comunicazione che scegli, dal profilo del tuo cliente, dal budget che vuoi investire. Di sicuro più la strategia è ben studiata, con un logo che entri nella mente del tuo potenziale cliente, un payoff che spieghi senza infastidire, un’offerta che il cliente possa indossare come un abito su misura e un progetto mirato; più il risultato sarà prevedibile.
Dipende dalla precisione con la quale profili il tuo cliente e presenti i tuoi servizi unici, dal mezzo (o meglio: i mezzi!) che scegli di utilizzare, dall’offerta che prepari e dalla strategia di comunicazione che accuratamente sceglierai.
Più tempo investirai in pianificare e preparare una strategia, più facilmente raggiungerai i tuoi risultati in tempi brevi. Provare per credere.
Articolo scritto da Sabrina Antenucci, Speaker congresso DonnaON 2020.

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da Carina Fisicaro | Dic 19, 2019 | DonnaON, News dal Blog
La Finanza Comportamentale ha evidenziato che noi esseri umani non siamo degli esseri così razionali come ci piace credere. Eppure, fino a quel momento, Economia e Finanza tradizionali si basavano su un presupposto importante quanto errato: l’ipotesi di perfetta razionalità.
Infatti, in molte teorie economiche si faceva riferimento al termine homo oeconomicus (letteralmente: “uomo economico”).
Questo modello descrive le persone come delle vere e proprie macchine decisionali ideali. Le persone sarebbero quindi dotate di razionalità impeccabile, capacità cognitiva illimitata, con accesso a tutte le informazioni necessarie e con una serie di obiettivi chiari, coerenti e auto-interessati.
In breve, l’homo oeconomicus può essere visto come colui che si preoccupa solo di massimizzare il profitto e che è in grado di prendere decisioni che gli consentono di perseguire questo obiettivo in modo ottimale. Senza deviazioni o distrazioni.
Insomma: una macchina decisionale con le idee chiare, che non conosce le dinamiche di auto-sabotaggio a cui noi esseri umani siamo abituati.
Per semplicità, facciamo un esempio nella vita reale di tutti i giorni.
Se utilizzassimo il modello dell’homo economicus per prevedere il comportamento di una persona in un supermercato, la previsione sarebbe che la persona in questione sappia già tutto quello che c’è da sapere su ogni singolo prodotto nel negozio.
Avendo tutte le informazioni, l’individuo sarebbe in grado di scegliere i prodotti necessari per soddisfare le proprie esigenze, nel rispetto del miglior rapporto qualità-prezzo.
Eppure oggi sappiamo benissimo che non è così. Altrimenti non ci sarebbe ragione per il marketing e il visual merchandising di esistere!
Infatti, non solo siamo influenzati dall’esposizione e dalla disposizione della merce, e da forme e colori, ma siamo anche condizionati dal marketing e dalla pubblicità dei prodotti.
E spesso decidiamo cosa comprare senza leggere le etichette o conoscere i valori nutrizionali dei cibi.
Ora torniamo per un istante all’ambito finanziario.
Sulla base di questi tratti, un esempio di homo economicus sarebbe un investitore che si preoccupa solo di massimizzare il profitto derivante dai propri investimenti e che è in grado di raggiungere questo obiettivo nel modo migliore possibile.
Ossia tenendo conto di tutte le informazioni che esistono sull’argomento ed elaborandole in modo perfettamente razionale, senza essere influenzate da pregiudizi, distorsioni o limitazioni di alcun tipo.
Ancora una volta, lascia che ti dica che non è affatto così. Lavoro con aspiranti investitori ogni giorno, e ti assicuro che nella maggior parte dei casi hanno aspettative non realistiche e irrazionali, e che troppo spesso si lasciano guidare dalle proprie emozioni piuttosto che basarsi su dati oggettivi.
Ad esempio:
- dalla paura di perdere denaro, che li porta all’immobilità,
- dall’avidità, che li porta ad un rischio eccessivo.
Negli anni, questo modello è stato ampiamente criticato per vari motivi.
In particolare perché non riesce a catturare adeguatamente il comportamento umano, dal momento che generalmente ignora concetti come l’altruismo e i valori etici, nonché l’influenza delle interazioni sociali
Effettivamente, numerosi studi nel campo della psicologia e dell’economia comportamentale hanno dimostrato che il modello homo oeconomicus è imperfetto per una serie di ragioni, tra cui, in particolare:
- il fatto che gli esseri umani siano decisori imperfetti
- il fatto che gli esseri umani si preoccupino di ulteriori fattori oltre massimizzare utilità e profitto.
Come dicevo all’inizio, la comprensione e l’accettazione dei limiti di questo modello sono alla base della Finanza Comportamentale e si possono riassumere in una frase: il modello dell’homo oeconomicus non funziona perché si basa su un’errata ipotesi di perfetta razionalità dell’essere umano.
Articolo scritto da Giulia Fidilio, Speaker congresso DonnaON 2020.

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da Carina Fisicaro | Dic 19, 2019 | DonnaON, News dal Blog
Fame e Obesità, due facce della stessa medaglia, entrambe in veloce espansione, entrambe spesso ignorate e sottostimate.
Quale futuro ci aspetta? Per quanto tempo possiamo ancora rimandare prima di agire sulle cause di questa apocalissi?
Il tempo per i rimedi si sta esaurendo e sta per arrivare il tempo delle conseguenze.
Le donne hanno un ruolo fondamentale che può rivelarsi il fattore X vincente nel creare un movimento in controtendenza iniziando a cambiare il mondo partendo da se stesse e dalle proprie famiglie.
Imparare a proteggersi dalla valanga mediatica colma di messaggi pubblicitari spazzatura è il primo passo per un vero cambiamento.
Questa parte è quella che definisce meglio la mia identità, perché amo poter svegliare e in qualche modo rieducare le persone a scegliere il cibo per il corpo, per la mente e per l’anima che possa contribuire alla costruzione e non alla distruzione.
Quando abbiamo creato il nostro primo centro, l’obiettivo primario non è stato quello del profitto e della commercializzazione di prodotti. La nostra mission è stata chiara fin da subito: creare una comunità dove mettere il seme per una cultura vincente, basata sull’amore e sul senso della responsabilità della vita stessa.
Ogni giorno insegniamo come ritrovare l’equilibrio partendo dal rispetto verso il proprio corpo facilitando l’apprendimento di nuove abitudini e nuovi stili di vita.
Abbiamo creato anche dei gruppi di donne di ogni età con iniziative rivolte alla riscoperta dei piaceri della cucina consapevole ed è meraviglioso assistere al manifestarsi dei miracoli del nostro corpo.
Ci siamo resi conto che anche il semplice stare insieme e fare cose apparentemente futili è un valore aggiunto in un’epoca dove abbiamo migliaia di “amici” online ma in realtà siamo più soli.
Cambiare credenze e abitudini può avere un impatto enorme in tutto l’equilibrio perso, piccole scelte di ognuno possono fare grandi differenze.
Possiamo ancora lasciare alle prossime generazioni la possibilità di godere di un mondo più sano.
Articolo scritto da Julieta Adriana Barros, Speaker congresso DonnaON 2020.

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