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La figura femminile tra Storia, superstizione e credenze popolari

La figura femminile tra Storia, superstizione e credenze popolari

La condizione della donna nella storia, pur variando secondo i tempi ed i luoghi, è sempre stata di sottomissione e di limitazione rispetto a quella dell’uomo; una condizione di svantaggio e di inferiorità che ha fatto di lei un aliquid deficiens et occasionatum, cioè un frutto imperfetto e casuale della natura, sottomesso all’uomo in una sorta di condicio servitutis.

I teologi hanno avuto nei confronti della donna un atteggiamento ostile generato dal ruolo avuto nel peccato originale; i medici l’hanno studiata e temuta, incuriositi da un corpo di cui, per molti secoli, hanno ignorato il funzionamento; i giuristi l’hanno posta sotto la tutela del padre o del marito, ritenendola incapace di agire sui propri interessi, limitando la sua posizione giuridica ed elencando persino quelli che erano gli officia mulieribus prohibita. Alla donna ad esempio viene fatto espresso divieto di rendere testimonianza, di prestare garanzia, di accedere agli ordini sacri e persino di insegnare.

L’Antico Testamento loda le donne nei loro ruoli tradizionali, ma le esclude dal sacerdozio perché ciò poteva distoglierle dal loro ruolo di donne e madri.

Sarà l’avvento di Cristo a sovvertire la posizione della donna nella cultura cristiana; egli le giudica in base alla loro fede e non al ruolo che svolgono nella società (pensiamo alla figura di Maria Maddalena), si avvicina a loro e le manda ad annunciare la sua resurrezione.

Accanto alle sante, alle pie donne, alle madri ed alle mogli, esiste però un’altra categoria: le streghe. Si tratta di donne depositarie di formule magiche, tramandate oralmente di generazione in generazione, capaci di sfruttare le proprietà di alcune erbe officinali per curare i malanni degli uomini o assoggettare le persone al loro potere. E’ proprio intorno a queste figure che si muovono le credenze popolari protagoniste dei secoli bui della storia.

 

Articolo scritto da Marinella Peri Speaker congresso DonnaON 2020.

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Avere un piano che ci permetta di realizzare i nostri sogni

Avere un piano che ci permetta di realizzare i nostri sogni

Il mondo del lavoro sta cambiando, o meglio è già cambiato.
Più che un cambiamento penso sia corretto dire che stiamo assistendo ad una trasformazione globale del concetto stesso di lavoro.
E tutto questo sta avvenendo sempre più velocemente, diventa quindi impegnativo sapersi reinventare e adeguarsi alle nuove necessità.
Sono consapevole che non è facile prevedere come sarà il mondo anche solo tra 5/10 anni ma ora più che mai è importante pensarci e fare qualcosa per assicurarci una qualità di vita ottimale.
Spesso incontro persone che non si rendono conto di cosa stia accadendo, senza piani a medio lungo termine, dove l’unico obiettivo è come arrivare a fine mese.
Io credo che avere un piano che ci permetta di realizzare i nostri sogni sia un diritto ma anche un dovere.
Nello specifico, come donna, sono certa che sia nostra responsabilità crearci una sicurezza e indipendenza finanziaria su solide basi che ci permetta di essere parte attiva nella famiglia e nella comunità.
Negli ultimi 20 anni abbiamo creato una realtà che permette alle donne di avere davvero uguali opportunità di successo e gratificazioni, dove essere donna è un plus e non un gap.
All’interno della femminilità ci sono importanti capacità che, valorizzate adeguatamente possono creare dei risultati eccezionali, una tra queste è “l’indole materna” di default che si traduce in una dote nel saper essere migliori “insegnanti” verso gli altri.
L’attuale sistema educativo e sociale è strutturato per creare nella maggior parte dei casi persone allineate e dipendenti a schemi che permettano il controllo e l’ubbidienza.
Grazie alla mia attività, attraverso la tecnica del coaching, facilito molte donne a riscoprire il naturale bisogno di indipendenza e libertà dove una moderna identità imprenditoriale può aprire le porte ad infinite e inedite possibilità offerte dal mercato attuale.
Essere donna significa anche avere la consapevolezza delle naturale capacità di svolgere tanti ruoli. Questa dote è di immenso valore ora più che mai di fronte alle sfide del mondo oggi, un mondo che ha bisogno di leader forti e lungimiranti.

 

Articolo scritto da Julieta Barros, Speaker congresso DonnaON 2020.

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COME FINANZIARE LA MIA NUOVA ATTIVITA’, L’IMPORTANZA DEL BUSINESS PLAN

COME FINANZIARE LA MIA NUOVA ATTIVITA’, L’IMPORTANZA DEL BUSINESS PLAN

Hai deciso di metterti in proprio, ma hai calcolato attentamente cosa significhi in termini di soldi e di liquidità?
Quanti soldi tuoi puoi investire? Di quanta finanza di terzi necessiti? Quali canali sono utili per accedere al credito? Dove posso avere le informazioni necessarie?
Molte volte si compie l’errore di calcolare il fabbisogno finanziario della nostra azienda pensando esclusivamente ai costi vivi che dobbiamo sostenere per acquisire la materia prima, ma ci sono tutta una serie di costi da tenere in considerazione per calcolare quanto denaro serva per farlo partire.
Inoltre un’altra variabile che non possiamo sottovalutare è il tempo inteso come tempistica fra la realizzazione del tuo business e l’inizio degli incassi che da esso derivano. Spesso passano mesi e devi essere in grado di provvedere al tuo sostentamento pur sapendo di non aver a disposizione nessuna o poche entrate derivanti dalla tua nuova attività.
E’ per questo che è molto utile redigere il cosiddetto business plan, un documento che rappresenta una sorta di mappa o guida del nostro business dove mettiamo nero su bianco tutte le caratteristiche della nostra attività supportata da tutta una serie di dati relativi anche al settore nel quale vogliamo inserirci.
Spesso si pensa che il business plan serva esclusivamente alle banche per verificare se siamo o meno meritevoli di credito laddove non esistano bilanci (e se la nostra è una nuova attività è ovvio che non potremo dimostrare nessuna storicità) invece il business plan è uno strumento che serve in primis a noi per poter fare tutta una serie di considerazioni utili allo sviluppo della nostra attività.
Questo documento viene redatto dal commercialista e in questo caso è meglio rivolgersi a commercialisti specializzati nell’avvio di nuove start up che sono quindi esperti nella redazione di questo documento.
Non facciamo l’errore, per risparmiare, di andare dal vecchio commercialista di famiglia che magari è stato bravissimo a consigliare i nostri nonni quarant’anni fa e che ora è in pensione!
Il nostro business ha bisogno di professionisti competenti per partire con il piede giusto.
Ricordiamoci che una scelta sbagliata fatta all’inizio può pregiudicare la buona riuscita anche della più bella idea imprenditoriale!

 

Articolo scritto da Sabrina Brunelli, Speaker congresso DonnaON 2020 e selezionata per il percorso DonnaON PRO 2019/2020.

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Longevità

Longevità

Oggi si vive più a lungo, non c’è dubbio a riguardo.
La medicina, nonostante tanti successi con i quali ha permesso un allungamento della vita media, non è riuscita a innalzare la qualità della vita nella terza età.

Viviamo un momento sociale impegnativo anche a livello psicologico perché i modelli delle persone anziane che ci troviamo oggi, non ci fanno avere un approccio ottimista verso questo periodo della vita che comunque tutti noi dovremo affrontare.
Nella mia attività quotidiana mi trovo sempre più spesso di fronte alla sfida di come aiutare persone over 60, ad adottare corretti comportamenti riguardo l’alimentazione e lo stile di vita.
Per loro, cambiare alcune abitudini radicate in tanti anni non è semplice ma è possibile se ci si focalizza su un approccio che evidenzi l’importanza di avere nuovi interessi stimolanti verso la possibilità di vivere meglio e più a lungo.
Avere 60/65 anni e poter fare piani di vita per i prossimi 30/40 è un progetto meraviglioso.
Se l’alimentazione e gli stili di vita sono importanti, un fattore chiave è potersi sentire socialmente utili, non solo in famiglia ma anche nella comunità dove poter coltivare passioni e viverle in modo attivo.

Tutto questo e molto di più è quello che facciamo ogni giorno nei nostri Centri, dando anche la possibilità di trovare un contesto sociale dove sentirsi vivo, accettato nella propria individualità intesa come ricchezza.
Vedere riaccendersi la luce negli occhi di una persona che pensava di essere al capolinea di un’esistenza e in poco tempo si rende conto che può di nuovo sognare, fare progetti ed essere di valore per la vita di altri è impagabile.
L’esempio dato da queste persone “rinate” è anche un fortissimo messaggio positivo per tutte le altre fasce di età.
Diventiamo grandi invece che anziani, un momento della vita perfetto per cambiare paradigmi e crescere in consapevolezza.

 

Articolo scritto da Julieta Adriana Barros, Speaker congresso DonnaON 2020.


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I Tacchi per esprime ancora più sicurezza

I Tacchi per esprime ancora più sicurezza

Potrebbe essere per tanti un luogo comune, eppure non è così.

Hai presente quella data importantissima in agenda? Ecco apri l’agenda ora e cerca tra le pagine, se nei prossimi mesi hai una riunione importante, un meeting da cui dipenderanno molte cose, una presentazione che era da tanto che aspettavi di fare o ancora meglio sei stata scelta per salire sul palco di DonnaON, continua a leggere per scoprire con quali semplici consigli posso aiutarti ad essere ancora più sicura di te!

Ma prima di rivelarti dei trucchetti stra-utilissimi, permettimi di dirti che i Tacchi non sono un semplice orpello.

Le scarpe, come un abito, come una scelta di formazione ti descriveranno, racconteranno di te agli altri.

Devi sapere, o probabilmente già lo saprai, la maggior parte delle persone sono visive e tante volte il solo contenuto non è sufficiente a convincerli che sei il TOP del TOP fin dai primi istanti della vostra conoscenza. Puoi aver preparato la presentazione più bella ed essere scarsa di contenuti, oppure avere dei contenuti super WOW ma sono impaginati male che purtroppo non verranno recepiti dagli altri come è giusto che sia.

Ecco perché ti dico che il tacco non è un semplice orpello, perché se scelto con cura ha la capacità di amplificare la sicurezza in te stessa e trasmetterla agli altri.

Affinché tu trasmetta tutta la tua sicurezza e preparazione, è importante che tu ti senta stabile nei tuoi tacchi. Per fare questo, prendi i tacchi che hai scelto per l’occasione, indossali un po’ per casa e cerca di capire se magari ti erano sfuggiti dei difettucci.

Se indossandoli ti rendi conto che c’è qualcosa che non va, corri immediatamente dal calzolaio perché lui saprà cosa fare.

E se invece non hai avvertito “problematiche” portale dal calzolaio per un check-up ma anche per farle risuolare (cioè chiedigli di far applicare una mezza suola in gomma sulla parte anteriore) e cambiare il tacchetto di plastica con uno in gomma. Solo questo stratagemma ti aiuterà tantissimo.

Facendo questa operazione acquisirai una maggiore stabilità e aderenza con il pavimento ed eviterà che tu ti senta scivolare, scongiurando figuracce e camminate insicure (che non ti appartengono).

Scegli il tacco giusto per te, fai in modo che diventino le tue fondamenta solide e non permettere che interferiscano con la tua professione, anzi concedi loro il magico potere di farti sentire più sicura di te.

 

Articolo scritto da Anna Natale, Speaker congresso DonnaON 2020.


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