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Il Risveglio Muscolare: pavimento pelvico

Il Risveglio Muscolare: pavimento pelvico

Nel risveglio muscolare, una volta presa consapevolezza del respiro con una tecnica ben precisa, si va a muovere dolcemente le articolazioni muscolari e automaticamente lavoreranno anche agli organi interni. È buona abitudine risvegliare anche questo ”sconosciuto” pavimento pelvico.

Perché “sconosciuto”?

La maggior parte delle donne ne viene a conoscenza solo in gravidanza, perché nella fase pre – parto, le ostetriche danno l’importanza che merita.

Il pavimento pelvico è quell’insieme di muscoli e legamenti la cui funzione è quella di mantenere gli organi pelvici nella posizione corretta.

Vescica, uretra, utero, vagina e retto nella donna, il benessere di tutti questi organi messi insieme, dipendono proprio dalla salute del pavimento pelvico. Se si indeboliscono, la loro funzione viene alterata.

Il pavimento pelvico infatti ha anche una parte posteriore, quindi avere una corretta funzionalità evita gravi forme di stipsi o di incontinenza rettale.

Di norma questi eventi sono di natura fisiologica, ma possono essere causati addirittura da alcune attività sportive, anche se può sembrare strano. Ad esempio prendiamo i più banali e ripetuti esercizi addominali, tipo i cosiddetti crunch, essi compromettono il tono del muscolo, la pancia piatta si può ottenere con altri esercizi meno tosti e forse più efficaci.

Oppure, per chi va spesso in bici, se non si fa attenzione alla corretta postura in sella, essa si riflette sulla pressione dei tessuti del pavimento pelvico, fino a creare negli uomini, infiammazioni e problemi prostatici e nella donna tutti gli altri sopra elencati.

Per seguire, sport come il sollevamento pesi, l’ atletica , il salto o la ginnastica ovviamente se vengono praticati in forma professionale, si raccomanda di rafforzare il pavimento pelvico con gli esercizi specifici.

Insieme faremo gli esercizi che vi porterà un miglioramento del tono muscolare.

Tutta l’attività che faremo andrà fatta a piedi nudi o per chi vuole con i calzini, avrete bisogno di un tappetino semplice come quelli in palestra e un asciugamano.

 

Articolo scritto da Manuela Borsella, speaker congresso DonnaON 2019 

 

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POUND Rockout Workout

POUND Rockout Workout

“POUND Rockout Workout il nuovo format dal sound contagioso, che simula il movimento che si compie suonando con le bacchette, la batteria”.

 

“ESPLOSIONE DI ENERGIA AL RITMO DELLE BACCHETTE”.

Nato in America dall’estro delle coreografe Kirsten Potenza e Cristina Peerenboom, batteriste ed ex-atlete.

POUND: tonificante, divertente, energizzante, emozionante, dinamico, stimolante.

Sono tante le qualità di Pound, l’allenamento prevalentemente aerobico a suon di musica pop, rock e hip-hop, che grazie all’utilizzo delle bacchette bilanciate, chiamate “RIPSTIX“, create per simulare l’azione di suonare la batteria , scandiscono il ritmo, stimolando il movimento e la coordinazione globale.

Le “RIPSTIX” sono di colore verde acido, un colore che il cervello riesce a “rilevare” facilmente. I movimenti effettuati, vengono dunque recepiti e riconosciuti dal cervello molto più velocemente. Attraverso il loro utilizzo, le RIPSTIX, intensificano ogni posizione esercitando una leggera resistenza periferica del corpo, aumentando anche l’instabilità, costringendo il corpo a ricercare continuamente la posizione di equilibrio.

E una nuova tendenza del fitness che vi farà ballare in palestra e vi regalerà buon umore, perché stimola le endorfine! Parola di chi lo ha già provato!.

Ma i più timidi non si devono fare prendere dall’imbarazzo, e adatto a tutti: donne, uomini, ragazzi e bambini. Ad ogni uno la propria intensità di lavoro perché, per ogni esercizio ci sono varianti più dinamiche o più soft, anche per chi soffre di dolori muscolo-scheletrici.

La lezione dura solitamente dai 30 ai 45 minuti, dove si può arrivare a fare 15000 ripetizioni con le RIPSTIX, che nonostante il peso ridotto, aiutano ad attivare la corretta connessione neuromuscolare, ovvero stimolano il coinvolgimento delle fibre muscolari, sviluppando forza e resistenza. Inoltre si consumano in media fino a 900 calorie, perché ogni canzone che accompagna la lezione, dura dai 2 ai 4 minuti e viene calibrata con picchi d’intensità e intervalli di recupero attivo.

Tutto il corpo è coinvolto: glutei, polpacci, quadricipiti, tricipiti, dorsali, deltoidi, bicipiti; ma focalizza l’attivazione del CORE, comunemente chiamati addominali, sempre in tensione per mantenere anche l’equilibrio.

Quindi è un corso completo che integra esercizi del PILATES, movimenti cardio e pliometrici; sviluppando cosi caratteristiche propriocettive, il senso del ritmo e il “Virtual Drumming”.

 

Articolo scritto da Graciela Fittipaldi, speaker congresso DonnaON 2019 

 

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Allineare cuore e cervello e connettersi all’intelligenza del cuore

Allineare cuore e cervello e connettersi all’intelligenza del cuore

Armonizzare cuore e cervello amplifica la nostra intuizione e l’azione della nostra intelligenza del cuore.

La complessità del cuore, partendo soprattutto dalle ricerche di Heartmath degli ultimi 35 anni, è sempre più oggetto di studi e chi prima dubitava che il cuore avesse una sua intelligenza, ora ha tutti i motivi per ricredersi.

Per millenni, nelle tradizioni antiche, dagli egizi alla Bibbia, il cuore è stato collegato alle nostre qualità positive, alla memoria personale, al centro del pensiero, dell’emotività, della personalità, insomma è stato considerato l’organo più importante del corpo.

Fu Leonardo il primo a comprendere che cuore e cervello fossero collegati e interdipendenti, connessi, ma con Cartesio iniziò un predominio del cervello sul cuore, che ancora ci portiamo dietro e che ha in qualche modo scisso questa unione cuore-cervello.

Quello che hanno scoperto gli studi di Heartmath, di cui sono la prima trainer italiana ufficiale, è che cuore e cervello sono codirettori e collaborano nella condivisione di informazioni più di quanto si poteva pensare, e ora sappiamo anche come.

Il cuore comunica al cervello attraverso il ritmo cardiaco, che non è assolutamente fisso, come potremmo immaginare – cioè il nostro battito non ha un ritmo standard, come se fosse un metronomo – ma è variabile: la variabilità del battito cardiaco (Heart Rate Variability – HRV), misurabile con un elettrocardiogramma, ma anche con un dispositivo ideato da Heartmath, è il dato cruciale che ci permette di comprendere molto della connessione cuore-cervello.

La variabilità del battito cardiaco è massima quando nasciamo ed è legata alla nostra salute: più distanza c’è tra i picchi massimi e i minimi, più siamo sani, flessibili, adattabili, pronti al cambiamento: quando siamo bambini essere flessibili e adattabili è cruciale per il processo di apprendimento, e, come cresciamo, la variabilità del battito cardiaco diminuisce, fine a diventare pari a zero, e lì arrivano le malattie serie.

La variabilità del battito cardiaco si può allenare e potenziare e a DonnaOn ti insegnerò come farlo: la cosa interessante è che uno schema di variabilità di battito cardiaco ci fornisce anche informazioni sul nostro stato psicofisico, sul nostro benessere e sul nostro allineamento cuore-cervello.

Quando abbiamo una HRV coerente, armonica, con onde sinusoidali, cuore e cervello sono in armonia, e questo è il modo che ha il cuore di dire al cervello che può andare al suo massimo. Viceversa, quando abbiamo una HRV caotica, cuore e cervello sono completamente disconnessi, e il ritmo cardiaco caotico compromette le funzioni avanzate del cervello, mandandolo in panne. È come se il cuore non desse il suo benestare al lavoro del cervello, minandone l’efficacia.

La nostra HRV è poi fortemente legata al nostro stato emotivo: quando siamo stressati e ansiosi, ma anche stanchi e depressi, la nostra HRV è caotica e minore, mentre quando proviamo emozioni legate alle frequenze del cuore, amorevolezza, prendersi cura, apprezzamento, calma, gioia, siamo in “coerenza cardiaca”, l’onda prodotta è armonica e il nostro cervello va alla grande.

L’Istituto di Heartmath ha ideato delle tecniche, semplici ed efficaci, per passare da un ritmo cardiaco caotico alla “coerenza cardiaca” e alla comunicazione e allineamento massimi tra cuore e cervello, stato che permette la connessione potente alla nostra intuizione e all’intelligenza del cuore.

 

Articolo scritto da Lara Lucaccioni, speaker congresso DonnaON 2019 

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Yoga: i Chakra

Yoga: i Chakra

I Chakra, o ruote di energia, sono l’immagine energetica di noi stesse.

Esistono, secondo la tradizione, sette Chakra maggiori, partendo dalla base della colonna vertebrale fino ad arrivare alla sommità della nuca. Ma, voi penserete, perché parlare del lato energetico quando invece con lo Yoga, lavoreremo prettamente su quello fisico?

Il lato fisico e materiale della nostra vita derivano dal lato energetico. I grandi maestri indiani sostengono che il nostro corpo è la “condensazione” della struttura dei nostri chakra il cui funzionamento, come vedremo, può essere ostacolato dallo stile di vita e di pensiero.

Ogni chakra ha la propria funzione emotiva e psicologica, è collegato ad alcuni organi e ghiandole fisiche e quindi governa non solo la nostra salute emotiva ma anche quella fisica. Non esiste un Chakra più importante di un altro poiché ognuno ha i propri compiti da svolgere: sono tutti collegati tra loro come una grande orchestra e se uno è in disfunzione anche gli altri ne risentono.

Prendono parte ad ogni azione della nostra vita quotidiana guidando il nostro cammino.

In essi sono memorizzati i nostri samskara, anche chiamati nodi karmici, che altro non sono che le risposte inconsce ed istintive alle situazioni che ci accadono nella vita. Queste risposte involontarie ci limitano in quanto esseri consapevoli: se reagiamo senza sapere come e perché, diventiamo delle marionette guidate da ciò che precedentemente ci aveva incatenato.

Con la pratica fisica dello Yoga e mentale della meditazione piano piano questi nodi si sciolgono: ci stacchiamo dal nostro ego, dal nostro “io” costruito dalla società e dai pregiudizi, per dedicarci ad una realtà più grande che comprende il nostro spirito.

Entriamo in contatto con la parte di noi che ancora è intatta, fiduciosa, speranzosa e integra. Impariamo ad abbracciare ogni aspetto di noi con amore, disintegrando ciò che ci limita energeticamente, mentalmente ed emotivamente.

La conoscenza di noi stessi parte dalla comprensione del nostro funzionamento energetico: l’esplorazione del sistema dei chakra ci permette di avere una panoramica sulle nostre emozioni e sul nostro modo di vivere. La conoscenza è un mezzo attraverso cui ci possiamo liberare di fardelli indesiderati: per questo nel Workshop andremo brevemente ad elencare le caratteristiche e le qualità di ogni chakra per poter avere una visione più ampia sulla nostra personalità e su ciò che potrebbero essere i principali blocchi che non ci permettono di vivere nell’integrità della nostra essenza.

La conoscenza è potere: tramite di essa diventiamo consapevoli di ciò che ci limita nel nostro percorso di crescita.

 

Articolo scritto da Sara Cattani, speaker congresso DonnaON 2019 

 

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Yoga: l’energia nella quotidianità

Yoga: l’energia nella quotidianità

Negli ultimi anni si è sentito parlare spesso di energia. Ma, effettivamente, che cos’è e come interagisce con la nostra vita quotidiana?

Il concetto di energia è molto spesso frainteso: ogni tanto lo colleghiamo a quelle persone strane che sembrano aver perso ogni briciolo di razionalità. E in parte potrebbe anche essere vero: per poter sentire l’energia che scorre all’interno e al di fuori di noi è necessario abbandonare, almeno inizialmente, la nostra razionalità.

Tralasciando credenze e miti, anche la fisica è giunta alla stessa opinione che gli indiani ci insegnano da millenni di anni: tutto ciò che è presente su questo pianeta è formato da energia. Ogni persona, roccia, pianta, animale è costituito di energia. La materia altro non è, infatti, che “energia condensata” che vibra ad una frequenza più grossolana. Intorno a questa energia c’è ciò che gli hindu chiamano Akasha, un campo energetico che pervade l’intero mondo e tutte le cose presenti.

Tutto deriva, nasce e fa parte dell’Akasha.

Per questo, siamo tutti connessi l’un l’altro: pur ritenendoci entità separate siamo tutte unite perché provenienti dalla stessa essenza base. In questo mondo siamo noi però a decidere continuamente, e spesso inconsciamente, come comportarci. Tutto ciò che siamo – pensieri, azioni, malattie, desideri e tanto altro – è contenuto e si condensa nella nostra aura: un campo magnetico che ci circonda e si modella in base al nostro vissuto. Sono proprio le aure che interagiscono tra loro quando ci troviamo vicino ad altre persone: pur non conversando a livello verbale tra le aure avviene sempre uno scambio energetico.

A questo proposito, la fisica ci insegna che nel momento in cui guardiamo semplicemente un oggetto, le particelle che lo formano inizieranno a cambiare disposizione e a mettersi in moto. Allo stesso modo, quando ci troviamo di fronte ad una persona giudicandola negativamente, la sua aura inizierà a restringersi piano piano. L’energia ci insegna che tutto è vibrazione e qualsiasi cosa, anche un semplice pensiero, può avere degli effetti positivi o negativi non solo su di noi ma su qualsiasi cosa ci circondi.

Lo Yoga ci insegna a vivere la vita con la consapevolezza che qualsiasi cosa facciamo, pensiamo e diciamo agisce non solo su di noi ma su chi ci circonda: quando il nostro comportamento si trasforma in positivo non stiamo aiutando solo noi stessi ma anche gli altri.

 

Articolo scritto da Sara Cattani, speaker congresso DonnaON 2019 

 

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