da Carina Fisicaro | Feb 13, 2019 | DonnaON, News dal Blog
Ricordi il momento in cui hai avuto la conferma di aspettare un bambino? Cosa hai sentito? Una bella emozione? Un po’ di ansia, insicurezza, gioia?
Ogni donna che diventa mamma lo sente a modo proprio e, durante la crescita nel tuo percorso genitoriale senti sempre nuovi sentimenti e impari nuovi strumenti per gestire i tuoi figli conoscendoli ogni giorno di più.
Ma cosa succede quando ti sembra che esista un protocollo per essere la mamma perfetta?
Le “mamme” parlano tra loro: si confrontano su cosa va bene, cosa hai fatto, che passi fanno i tuoi figli e da subito inizia quasi una sorta di “gara”.
Il mio cammina già, il mio va al liceo, la mia è nr. 1 in danza, mio figlio ha voti alti, etc.
E spesso siamo le prime a criticare le altre mamme, su cosa fanno o cosa e come hanno fatto.
Siamo sincere: da dove viene? Non lo facciamo perché siamo talmente sicure di noi e, anche se lo siamo, bisogna ricordarsi che ogni persona è diversa.
Esistono veramente delle “regole” per essere la mamma perfetta? Direi proprio di NO! 😉
Comunque, se valutiamo di essere una mamma con una leadership genitoriale “sana”, è importante sapere ciò per cui sei responsabile e ciò per cui non lo sei rispetto ai tuoi figli.
Qui sotto trovi 6 punti fondamentali per essere una mamma leader:
1. Evita di cercare l’approvazione degli altri genitori
Nel mestiere di genitore, come già detto sopra, siamo tutti i n. 1 a criticare gli altri, noi stessi con la necessità di volere far bene. L’importante in questo è che segui il tuo intuito, il tuo cuore e la tua intelligenza. Evita di cercare l’approvazione dei tuoi genitori o di altri genitori. Non ne hai bisogno. Puoi essere solo tu il “buon genitore” di tuo figlio perché alla fine tu lo conosci come nessun’altro oltre al fatto che ognuno è unico.
2. È impossibile avere controllo su tutto!
Anche se sarebbe bellissimo, non puoi avere il controllo su qualsiasi cosa tuo figlio/a dice o fa. Spesso vogliamo che lui/lei vada bene a scuola, parli in un certo modo o che si comporti bene. Più che portare i valori sani in famiglia, quando arriva l’adolescenza non puoi avere questo controllo su di lui/lei. Possiamo solo influenzare i nostri figli con i limiti che poniamo loro.
3. Evita di fare cose per loro quando sono capaci di farle da soli
Spesso, noi genitori, facciamo cose che i nostri figli sono in grado di fare da soli.
Ad esempio, sin da piccoli, se tua figlia è in grado di svuotare la borsa di danza da sola, faglielo fare.
Se tuo figlio ha imparato ad apparecchiare, faglielo fare.
Non sei responsabile per le cose che sanno fare da soli e, soprattutto, stimoli la loro autonomia e la loro autostima. Sono certa che hai piacere di fare le cose perchè gli/le vuoi bene ma lo/la freni nella crescita invece che aiutarlo/la!
4. Tu non sei responsabile della loro felicità!
Chiaramente vuoi che i tuoi figli siano felici, quale genitore non lo vuole?
Diverso è sentirsi responsabile della loro felicità. Cosa si intende con questo?
Non puoi sempre prendere decisioni sulla base della loro felicità o su quello che a loro piace, è importante prendere quelle decisioni che sono “le migliori” per loro.
Questo chiaramente vuol dire che riceveranno dei no da parte tua o un’opzione che a loro piacerà poco.
5. Evita di essere la mamma amica!
Prendere decisioni dure fa parte del tuo mestiere mamma.
Se non lo fai vai fuori dal tuo ruolo di “sicurezza” e “punto di riferimento” per tuoi figli. Questo porta a essere quella “mamma cattiva” a volte che ti urleranno contro.
Ricordati: lo fai per il loro bene, la loro sicurezza e la loro crescita.
Ogni genitore che non suscita un sentimento di “odio” da parte dei propri figli adolescenti vuol dire che è troppo morbido! 😉
6. Sei già una super mamma!
Ci sono mille cose da fare. Non chiedere troppo a te stessa se le cose non vanno sempre come vorresti. Tuo figlio non fa sempre quello che chiedi o come lo vorresti.
Tu sei OK così!
Prenditi del tempo anche per te stessa. Una mamma felice porta tranquillità anche ai figli e, portare positività verso di loro in momenti difficili, è più importante che risolvere tutto per loro in modo che possano prendersi la responsabilità autonomamente delle sfide che affronteranno nella loro vita!
Articolo scritto da Nan Coosemans, Family Coach e Youth Trainer Leadership per le mamme, Fondatrice Younite e speaker congresso DonnaON 2019

da Carina Fisicaro | Feb 12, 2019 | DonnaON, News dal Blog
“POUND Rockout Workout il nuovo format dal sound contagioso, che simula il movimento che si compie suonando con le bacchette, la batteria”.
“ESPLOSIONE DI ENERGIA AL RITMO DELLE BACCHETTE”.
Nato in America dall’estro delle coreografe Kirsten Potenza e Cristina Peerenboom, batteriste ed ex-atlete.
POUND: tonificante, divertente, energizzante, emozionante, dinamico, stimolante.
Sono tante le qualità di Pound, l’allenamento prevalentemente aerobico a suon di musica pop, rock e hip-hop, che grazie all’utilizzo delle bacchette bilanciate, chiamate “RIPSTIX“, create per simulare l’azione di suonare la batteria , scandiscono il ritmo, stimolando il movimento e la coordinazione globale.
Le “RIPSTIX” sono di colore verde acido, un colore che il cervello riesce a “rilevare” facilmente. I movimenti effettuati, vengono dunque recepiti e riconosciuti dal cervello molto più velocemente. Attraverso il loro utilizzo, le RIPSTIX, intensificano ogni posizione esercitando una leggera resistenza periferica del corpo, aumentando anche l’instabilità, costringendo il corpo a ricercare continuamente la posizione di equilibrio.
E una nuova tendenza del fitness che vi farà ballare in palestra e vi regalerà buon umore, perché stimola le endorfine! Parola di chi lo ha già provato!.
Ma i più timidi non si devono fare prendere dall’imbarazzo, e adatto a tutti: donne, uomini, ragazzi e bambini. Ad ogni uno la propria intensità di lavoro perché, per ogni esercizio ci sono varianti più dinamiche o più soft, anche per chi soffre di dolori muscolo-scheletrici.
La lezione dura solitamente dai 30 ai 45 minuti, dove si può arrivare a fare 15000 ripetizioni con le RIPSTIX, che nonostante il peso ridotto, aiutano ad attivare la corretta connessione neuromuscolare, ovvero stimolano il coinvolgimento delle fibre muscolari, sviluppando forza e resistenza. Inoltre si consumano in media fino a 900 calorie, perché ogni canzone che accompagna la lezione, dura dai 2 ai 4 minuti e viene calibrata con picchi d’intensità e intervalli di recupero attivo.
Tutto il corpo è coinvolto: glutei, polpacci, quadricipiti, tricipiti, dorsali, deltoidi, bicipiti; ma focalizza l’attivazione del CORE, comunemente chiamati addominali, sempre in tensione per mantenere anche l’equilibrio.
Quindi è un corso completo che integra esercizi del PILATES, movimenti cardio e pliometrici; sviluppando cosi caratteristiche propriocettive, il senso del ritmo e il “Virtual Drumming”.
Articolo scritto da Graciela Fittipaldi, speaker congresso DonnaON 2019

da Carina Fisicaro | Feb 11, 2019 | DonnaON, News dal Blog
Queste sono le chiavi che ti servono per applicare il neuromarketing nel tuo business attraverso il copywriting:
1. Scopri quali emozioni o istinti coprono il tuo prodotto.
Chiediti come vuoi che il tuo cliente si senta al momento dell’acquisto e focalizzi i tuoi testi in quella direzione.
Ad esempio:
Un gelato può darti piacere o felicità, ma anche trasmettere una ribellione in un bambino o sentirsi tribù a una banda.
Alcune auto ispirano potere, dominio e riconoscimento sociale, mentre altre suggeriscono sicurezza, famiglia o libertà.
Il corso di copywriting che lancerò tra qualche mese fornirà risultati, controllo, autonomia e soddisfazione.
Per trovare il “codice rettile” del tuo prodotto, come lo chiama Jürgen Klaric, devi studiare il tuo cliente.
Ascolta le loro paure e desideri.
Quando conosci a fondo le sue esigenze, capirai quale vuoto riempie il tuo prodotto e quali emozioni hai bisogno di risvegliare attraverso le parole.
Non vendi un prodotto, offre l’esperienza.
2. Tratta il tuo cliente come vuoi che ti trattino.
Se entrando in un negozio sei accolti con un grande sorriso, senza opprimerti ma offrendoti aiuto se hai bisogno di qualcosa, hanno vinto la metà l’acquisto, non è vero?
Ma come entrare in empatia con il tuo cliente attraverso la rete?
Applica questi trucchi:
- Usa espressioni familiari per il tuo lettore.
- Scrivi frasi brevi, chiare e di facile lettura.
- Leggi ad alta voce e assicurati che il suono del testo sia piacevole.
- Anche se devi toccare i punti dolenti, ricorda di terminare sempre in positivo.
- Evita di giudicare, usa un vocabolario ispiratore ed evita la parola NO.
In breve, sorridi ai tuoi clienti attraverso le parole.
3. Non vendere, falli comprare.
Riconoscilo, non ti piace essere venduto, e meno se è in modo aggressivo.
Se vuoi che il tuo cliente desideri acquistare il tuo prodotto o servizio, applica il triangolo decisionale:

Qui ti spiegherò come puoi applicare il triangolo del processo decisionale nel tuo business:
Come attirare l’attenzione con il copywriting?
Seduci il cervello rettiliano:
- Usa un design accattivante, con movimento o immagini suggestive.
- Se c’è una persona nella fotografia, dirige il suo sguardo verso il messaggio principale.
- Parla di te e chiamalo per nome se è possibile (in caso di email marketing).
- Scrivi titoli di impatto che rimuovono i loro istinti più profondi.
Come generare emozioni con il copywriting?
Conquista il sistema limbico:
- Approfitta del potere dei verbi d’azione in luoghi strategici.
- Usa lo storytelling e fai in modo che il lettore si senta riflesso nella storia o si identifichi con te.
- Invitali a sognare, lascia che immaginino cosa sentiranno grazie al tuo prodotto o digli come i tuoi servizi soddisfano un bisogno nelle loro vite.
Come convincerli a non dimenticarti con il copywriting?
Vinci la loro fiducia, il loro lato più razionale:
Condividi le tue conoscenze altruisticamente senza aspettarti nulla in cambio. Sii generoso, sincero e autentico.
Solo così diventerai un riferimento nella mente dei tuoi lettori.
In questo modo, quando hanno bisogno di aiuto, prodotti o servizi correlati al tuo campo, sarai la prima persona a cui penseranno consapevolmente.
Senza dubbio, verranno da te per trovare la soluzione ai loro problemi.
E così, invece di venderli, li farai comprare da te.
Ora che sai che cosa sono i neurovendite e come applicarli ai tuoi testi attraverso il copywriting emotivo, hai solo l’ultimo passaggio:
Applicare, praticare, migliorare.
Ricorda che se usi empatia e approfondisci il tuo lato più limbico e rettiliano, sarai in grado di metterti in contatto con i desideri, le paure e le aspirazioni del tuo cliente.
Apri la tua mente. Le tue 3 menti. 😉
E scrivi sempre per conquistare.
Articolo scritto da Rosa Morel, speaker congresso DonnaON 2019

da Carina Fisicaro | Feb 9, 2019 | DonnaON, News dal Blog
Chissà perché ultimamente quando si parla di “comunicazione” di un progetto o di un prodotto la mente va direttamente ai social network.
Alcune persone si spingono ai blog, la maggior parte tende a riflettere sulle influencer o alle newsletter. Stampa on line, giornali, radio, televisioni, house organs, fiere, volantini e altri mille strumenti vengono completamente ignorati.
La comunicazione è un oceano. Prima di andare a pesca è necessario sapere che pesci si desidera pescare, dove si trovano, che strumenti sono necessari, che mezzo di trasporto utilizzare e un’altra serie di informazioni collaterali che vanno dal tempo previsto agli indumenti da indossare.
Oltre a questo, è giusto tenere in considerazione che l’oceano non è l’unico luogo per pescare: ci sono mari, fiumi, laghi, torrenti, ruscelli.
La comunicazione, di pari passo, permette alle persone di farsi conoscere, trasmettere un messaggio, condividere informazioni e vendere servizi. Ma prima è necessario sapere come raggiungere il proprio target e a quel punto, non un secondo prima, cominciare a pensare a che tipo di media utilizzare.
Perché se è vero – e nessuno lo nega – che i social sono uno strumento immediato e alla portata di tutti, è altrettanto vero che ci sono una varietà di media che non vengono presi in considerazione dalle realtà medio piccole, ma che sono un modo eccellente di raggiungere tutta quella fascia di persone che, per un’infinità di motivi, non sono facilmente raggiungibili attraverso Facebook, Instagram, Pinterest o la stampa on line.
Pensiamo, ad esempio, ad una persona che viaggia molto in auto per lavoro. Come raggiungerlo? Con la radio, ovviamente. Oppure pensiamo a persone tra i 45 e i 60 anni che usano molto i mezzi pubblici. Cosa preferiranno? La free press distribuita alle stazioni della metropolitana, ad esempio.
Di contro, progetti e prodotti indirizzati agli anziani fanno immaginare la necessità di comunicare esclusivamente attraverso radio e televisione. E se vi dicessi che i social sono il mezzo più efficace? Basta parlare ai nipoti, che sono i primi consiglieri di nonni innamorati di loro.
Il segreto è sapere a chi si desidera parlare, dove si trovano, conoscere gli strumenti e il processo decisionale delle persone che riteniamo in target. Il resto viene da sé. E no, comunicare attraverso giornali, radio e televisioni non è impossibile. Basta saperlo fare.
Articolo scritto da Sabrina Antenucci, speaker congresso DonnaON 2019

da Carina Fisicaro | Feb 8, 2019 | DonnaON, News dal Blog
Trasferire cultura relazionale e ispirazione per chi crede nella rinascita dell’assetto economico e imprenditoriale del territorio in cui vive. È questo l’obiettivo della rivista InKalce, periodico trimestrale media partner del congresso DonnaOn 2019, edito e diretto dalla casa editrice Brainding delle giovani imprenditrici Sabrina Falanga e Michela Trada.
Due giornaliste ma, soprattutto, due donne, che hanno deciso di mettersi in gioco per realizzare i propri sogni: «La mission di InKalce recita “creare una community dedicata a chi sceglie il lavoro come realizzazione del sé e desidera successo professionale e straordinaria qualità della vita” – rivelano Trada e Falanga – Lo stereotipo comune vede le donne realizzate in qualità di mogli, mamme, amiche; in realtà, sono moltissime le professioniste che, quotidianamente, creano qualcosa di meraviglioso per sé e per gli altri e che vale la pena di essere raccontato.
Sulle pagine della nostra rivista vogliamo riportare queste storie per ispirare e ispirarci: il bello e i successi devono essere tramandati al fine di restituire al territorio locale e nazionale la giusta dose di positività aldilà delle convinzioni e dei falsi miti collettivi che hanno generato timori e blocchi soprattutto nei confronti delle nuove generazioni. Una volta conosciuto il progetto DonnaOn ci siamo rese conto della perfetta sintonia dei nostri messaggi: non potevamo non parlarne».
InKalce, ad ogni modo, non è una rivista di genere:
«In realtà non è nemmeno un giornale tradizionale, ma un vero e proprio strumento – dicono ancora le ideatrici di Brainding – Desidera spiegare, attraverso le voci degli stessi imprenditori, cosa significhi fare impresa e come si diventa professionisti del proprio lavoro, ponendosi come soluzione alla mancanza di percorsi formativi dedicati a chi, dopo la scuola e l’università, vorrebbe delle risposte su quali strade intraprendere per realizzarsi. Non solo: InKalce è uno strumento anche per se stessi perché proprio la rivista sarà per l’imprenditore l’opportunità di avere un mezzo di marketing in più, rispetto a quelli tradizionali oggi superati. Come? Nelle pagine di InKalce il professionista sarà raccontato non solo dal punto di vista lavorativo, ma anche personale – affermano ancora le giornaliste – InKalce, infatti, non è la vetrina in cui esporre asetticamente i propri capi in vendita, ma la tela su cui far emergere il proprio percorso di vita, le proprie capacità lavorative e umane, in un confronto con il lettore che si sente, così, più vicino all’imprenditore stesso. Un metodo, questo, che va oltre il classico format pubblicitario giornalistico e che riesce a essere un acceleratore di visibilità e acquisizione di nuovi clienti, partner e relazioni.

Siamo altresì organo di diffusione principale dell’ente di formazione Asentiv, unico nel suo genere a livello relazionale». Non solo carta: «Per offrire una continuità ai nostri lettori tra un’uscita e l’altra del periodico abbiamo decido di dar vita ad Inkalce.com che vedrà approfondimenti e contenuti visivi extra e tutti gli aggiornamenti dei protagonisti che trovate sulle pagine della rivista – proseguono Trada e Falanga – Ci sarà uno spazio interamente dedicato alle imprenditrici donne con consigli pratici per portare avanti al meglio la propria attività». Dove si trova InKalce? «InKalce ha scelto di non essere in vendita attraverso i comuni circuiti proprio per distinguersi e avere la sicurezza di non perdersi come una goccia in un oceano – dicono ancora le titolari di Brainding – Scelta aziendale è stata quindi quella di riferirsi ai target di riferimento (libero professionisti, piccole e medie imprese) e agli sponsor, affinché questi possano essere un valore aggiunto per le aziende che decidono di affidarsi alla rivista.
Il giornale è reperibile nelle sale dei Grand Hotel e negli Hotel in cui si organizzano regolarmente convegni e incontri; nei circuiti di categoria (sedi Confindustriali e via discorrendo); nelle grandi Università italiane, con le quali gli imprenditori rappresentati da InKalce possono collaborare in un’ottica ispirante e/o lavorativa; nei coworking più frequentati e conosciuti di Milano e Torino; nei grandi eventi imprenditoriali e ai congressi, come ad esempio DonnaOn. Presto la rivista sarà disponibile anche in abbonamento online».